Cosa vedere in Bielorussia: documenti d’ingresso, mete e città da non perdere

La Bielorussia è uno Stato post-sovietico che per molto tempo è stato difficile da visitare per gli italiani. Ora, però, le cose sono cambiate

La Bielorussia è un Paese molto ospitale e per ora ancora abbastanza sconosciuto all’Occidente. Nonostante vi siano monumenti storici e artistici di grande valore, la maggior parte dei quali risale al periodo dell’Unione Sovietica, i flussi turistici non sono così grandi in Bielorussia come in altri due Stati vicini con una storia simile: la Russia e l’Ucraina. La causa, forse, è da ricercarsi anche nelle leggi bielorusse, che impongono ai cittadini comunitari di possedere un visto turistico valido per l’ingresso. Quest’ultimo può essere richiesto nell’Ambasciata della Bielorussia a Roma, oppure in una qualsiasi altra città italiana. Generalmente, ci vuole quale mese per scoprire se il visto turistico è stato approvato oppure no. Inoltre, all’arrivo nello Stato bielorusso ai turisti verrà chiesto di compilare una carta migratoria.

Quest’ultima non richiede delle informazioni molto particolari, ma è semplicemente utile per informare le autorità dello Stato sul soggiorno in Bielorussia (indicando caratteristiche quali la durata del soggiorno e il motivo). Altresì, le persone che vorrebbero rimanere in Bielorussia per un periodo più lungo di due giorni, dovrebbero registrarsi presso l’Ufficio Visti e Permessi della Bielorussia. Questo, tuttavia, non è molto difficile da fare. Basti pensare che, qualora si soggiorni in un albergo, sarà l’amministrazione dell’albergo stesso a registrare i viaggiatori presso gli enti amministrativi locali. Inoltre, bisogna prestare molta attenzione a dichiarare l’esporto di merci alla dogana bielorussa. Lo stesso discorso vale anche per quanto riguarda l’import dei beni materiali in Bielorussia. Tuttavia, la cosa riguarda soltanto l’esportazione di materiali artigianali.

Per portare in territorio della Bielorussia degli animali domestici, bisogna possedere un apposito certificato veterinario che mostri alle autorità locali il buon stato di salute degli animali. Una volta giunti sul luogo, si consiglia d’iniziare la scoperta dell’affascinante Paese dalla città di Minsk, che è la capitale della Bielorussia. A differenza di quanto si pensi in Occidente, è una città moderna in tutto e per tutto. Grandi palazzoni, grattacieli, supermercati e quant’altro fanno da cornice ai vecchi palazzi di stampo sovietico. Gli edifici di questo luogo raccontano la storia di Minsk e delle sue mille vicissitudini. Nella città è da vedere il fiume Svislac, che nonostante non sia uno dei fiumi più famosi al mondo, è comunque molto romantico da ammirare. Durante i mesi invernali, poi, la corrente dell’acqua si gela.

Non molto lontano dal centro di Minsk si trova la Cattedrale Ortodossa dello Santo Spirito. Quest’ultimo è anche il luogo di culto più grande e popolare della Bielorussia, che a maggior prevalenza è una nazione di stampo cristiano-ortodosso. In altre zone della città ci sono molte chiese cristiane, tra cui anche quelle cattoliche e protestanti (che però sono nettamente di meno). La cosa che stupisce di Minsk, è che la gran parte degli edifici storici religiosi risalga alla metà del XVII secolo ed è costruita seguendo lo stile d’architettura molto popolare di quegli anni: il barocco. A Minsk sono anche da vedere molti musei e monumenti, alcuni dei quali si riferiscono al passato comunista. Si tratta, a dire il vero, di un’esclusiva che bisogna vedere quanto prima. Questo per via delle tendenze politiche.

Difatti, negli Stati ex-sovietici, come l’Ucraina, si tende a cancellare i monumenti legati al passato comunista, rimpiazzandole con altre statue moderne oppure patriottiche. Per questo, visto che i tempi stanno rapidamente cambiando, bisognerebbe riuscire a vedere i luoghi d’interesse sovietici quanto prima. Uscendo fuori da Minsk, poi, si può viaggiare per tutta la Bielorussia gustandosi i suoi panorami mozzafiato e le sue meraviglie naturali. Si potrebbe iniziare dalla cittadina di Hroda, nella Bielorussia occidentale. Si tratta di un piccolo paesino molto interessante: è stato particolarmente danneggiato dalla Seconda guerra mondiale. Qui si possono vedere le atrocità commesse durante la guerra, informarsi a proposito delle vittime e osservare dei scenari abbastanza inquietanti. Nella zona di Hrodna ci sono anche vari castelli.

Si potrebbe visitare lo Star Zamak, il Castello Vecchio, la cui costruzione risale addirittura al XIV secolo. Questo edificio veniva utilizzano nel passato come una costruzione difensiva che aiutava le popolazioni locali a difendersi dalle aggressioni altrui. Non molto lontano c’è anche il Novi Zamak. Quest’ultimo è stato eretto a metà del 1600 e differisce dal primo per molte caratteristiche di costruzione. Infine, non ci si deve dimenticare del castello di Mir, situato presso l’omonimo paesino. Quest’ultimo è Patrimonio dell’Umanità UNESCO e risale al XV secolo. Da poco è stato anche inserito nella classifica dei più bei castelli europei. Viaggiando per le campagne bielorusse è da vedere il lavoro dei contadini nei campi, assaggiare il cibo genuino locale (che quasi sempre è consumato a chilometro 0) e magari fermarsi a bere del latte di mucca appena raccolto.