Copenhagen, città più verde d’Europa

Piste ciclabili, taxi ecologici ed energie rinnovabili

L’amore per l’ambiente della città di Copenhagen  non è di facciata e non è un caso se risulta in testa alla classifica delle “città più verdi d’Europa” secondo il primo studio sulle metropoli più ecosostenibili. Un’analisi della comparazione dei risultati ottenuti in otto diverse categorie: livello di emissioni CO2, energia, edifici, trasporti, acqua, rifiuti e uso del terreno, qualità dell’aria e governance ambientale. Ma cosa fa la cittadina della Sirenetta per essere così profondamente ecologica e sbaragliare le sue dirette inseguitrici come Stoccolma, Oslo, Vienna e Amsterdam?

Non si può parlare di città verde se non si menzionano le modalità di trasporto . Tanto per iniziare un abitante di Copenhagen su tre usa la bicicletta per spostarsi, una tendenza che si sta diffondendo sempre di più tra la popolazione danese. E questo è stato reso possibile grazie all’estensione delle piste ciclabili che si snodano per tutta la città formando una rete di più di 300 chilometri. E per invogliare i cittadini a utilizzare il mezzo di trasporto più verde che ci sia, le biciclette possono essere noleggiate gratuitamente in più di 110 località. Chi non possiede una bici ma non per questo vuole usare l’auto non ha nessun alibi per non dare il suo contributo nella lotta all’inquinamento. Il cittadino di Copenhagen utilizza la metropolitana, i passanti ferroviari e i praticissimi quanto ecologici autobus elettrici alimentati a batteria.

Le compagnie di taxi pagano una tassa sul carbonio che non si ripercuote però sul prezzo che il cliente deve pagare per il passaggio. Ecologici ma etici, questi danesi! E come se non bastasse Copenhagen si è impegnata a ridurre del 20 per cento le sue emissioni di CO2 entro il 2015. Ma il ciclo virtuoso della capitale danese non si accontenta di questo risultato e punta alla CO2 neutralità entro il 2025. La coscienza verde degli abitanti di Copenhagen è esemplare.

Sono sempre più numerosi gli alberghi e i locali ad aderire al concetto dell’ecosostenibilità. Il consumo di alimenti biologici cresce sempre più, così come la consapevolezza della bontà dei prodotti a km zero da privilegiare rispetto a quelli la cui origine è lontana e il cui trasporto comporta maggiori emissioni di CO2 nell’ambiente. La stessa sensibilità è rivolta al consumo di elettricità proveniente preferibilmente da fonti energetiche rinnovabili: il 25 per cento del fabbisogno energetico del Paese proviene dall’energia eolica, percentuale destinata a cresce fino al 30 per cento entro il 2030. Per i danesi non è un sacrificio, anzi, ne vale la pena: le acque di fiumi e canali sono così pulite da consentire la balneazione – temperatura permettendo, ovviamente – ma questo aspetto non costituisce un problema per i locali.