Petra, clamorosa scoperta: trovati giardini da Mille una Notte e una piscina

L'antica città nel deserto era dotata di magnifici giardini con fontane e di una grandissima piscina

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Redazione

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Non tutti i segreti di Petra fino ad oggi erano ancora stati svelati: una clamorosa scoperta archeologica ha portato alla luce magnifici giardini da Mille e una Notte, fontane e una grandissima piscina, che 2mila anni fa rendevano questa città nel deserto una vera e propria oasi.

Petra era un paradiso in cui, in mezzo al deserto, era possibile coltivare piante e alberi, grazie a un sofisticato sistema di irrigazione e di stoccaggio dell’acqua. Una realtà rimasta ignota fino ad oggi, quando gli archeologi che stanno lavorando al sito dell’antica Città Rosa hanno dato l’annuncio di aver scoperto gli antichi giardini monumentali della città, oltre a una piscina di 44 metri, riforniti da un enorme acquedotto.

Petra è celebre soprattutto per lo stretto e alto canyon che conduce alla facciata di Al Khazneh, ovvero “il Tesoro”, tanto impressionante da lasciare a bocca aperta tutti i turisti che si avventurano alla scoperta dell’antico sito della città giordana: non è un caso infatti che Petra nel 2007 sia stata dichiarata una delle sette meraviglie del mondo moderno.

Ma sull’antica città capitale dei Nabatei non si era ancora detto tutto: la missione archeologica diretta da Leigh-Ann Bedal, professore associato di antropologia presso il Behrend College della Pennsylvania State University, ha sollevato il velo su nuove meraviglie finora segrete e gelosamente celate dall’antico sito incastonato nel mezzo del deserto della Giordania.

Petra infatti, secondo quanto riportato alla luce dai nuovi scavi, era percorsa da strade ombreggiate da viti, alberi e palme da dattero: “La piscina segnava il capolinea di un acquedotto che trasportava l’acqua da una delle sorgenti situata sulle colline circostanti”, ha dichiarato l’archeologa al quotidiano israeliano Haaretz. “La monumentale architettura e il giardino servivano anche da celebrazione visiva di successo dei Nabatei, capaci di fornire acqua corrente al centro della città“: il tutto 2mila anni fa, in mezzo al deserto.

E non è tutto: canali, tubazioni e cisterne sotterranee permettevano la coltivazione di alberi da frutto e persino la produzione di olio vino e olio d’oliva: a questo scopo alcuni semi carbonizzati e gusci di noce, trovati dagli archeologi, molto probabilmente erano utilizzati come fertilizzanti.