Sabor de Argentina

Da Buenos Aires alle Ande con una capatina anche nella Península Valdés per vedere da vicino balene e pinguini

E’ difficile raccontare l’Argentina, un territorio vasto e complesso, ricco di sfumature, contrasti e paesaggi differenti.

L’avventura non può che cominciare con la scoperta della sua capitale, Buenos Aires, una megalopoli raffinata e costantemente attiva. L’atmosfera è aristocratica, a tratti sofisticata, non a caso i suoi abitanti l’hanno soprannominata “Parigi del Sudamerica”. C’è l’eleganza di Plaza de Mayo su cui si affacciano il Cabildo de Buenos Aires, la Casa Rosada (sede del governo nazionale), la cattedrale, la sede del governo cittadino e la Banca Nazionale. C’è poi lo stile coloniale del quartiere di San Telmo, con dimostrazioni di tango in piazza e sorridenti suonatori di chitarra lungo le vie. C’è Il vetro e il cemento dei grattacieli di Puerto Madero, il quartiere La Boca, porto di arrivo molti anni fa per i nostri connazionali, che oggi si è trasformato in una delle zone più turistiche della città poiché ospita la Bombonera, lo stadio del Boca Junior di Maradona. C’è Recoleta, il barrio più prestigioso e famoso soprattutto per il suo cimitero monumentale dove è sepolta anche l’amatissima Eva Peròn. Da non perdere, ovviamente, una serata all’insegna del tango. Buenos Aires è piena di tangherias con orchestre e ballerini dal vivo: grandi spettacoli all’Esquina Carlos Gardel, da visitare il Centro Piazzolla Tango e il Centro Artesanal del Tango dove vengono confezionati su misura oltre 50 diversi modelli di scarpa da uomo e donna.

Lasciata la caotica e affascinante capitale, ci si sposta verso nord, ai piedi delle Ande, giungendo a Salta, città che possiede ancora un carattere ispanico, di attiva vita culturale e culla della fede. Da qui si può partire per una visita a Cafayate passando attraverso la Quebrada de Las Conchas circondati da paesaggi marziani, rossi d’argilla, con gole modellate dall’erosione eolica e idrica, dove spiccano la maestosità de La Garganta del Diablo, El Anfiteatro e El Sapo, cioè il rospo, scultura naturale realizzata nel tempo dal vento e dall’acqua. Oppure si può andare alla scoperta della Quebrada de Humahuaca, un canyon dai mille colori, patrimonio culturale e naturale dell’umanità per l’UNESCO. Si passa il paese coloniale di Purmamarca, si visita Tilcara con il suo pucará (posto di vedetta inca) e il Cerro de los Siete Colores (Sette colori di montagna) e l’antica città indigena di Humahuaca.

Una delle escursioni più belle e spettacolari partendo da Salta è quella di attraversare la Quebrada del Toro con il Tren a las nubes (Il Treno delle nuvole), che si snoda tra tunnel, ponti e canyon raggiungendo i 4220 mt di altitudine presso il viadotto della Polvorilla, con arrivo a San Antonio de los Cobres.  Proseguendo verso la provincia di Jujuy, si arriva a Salinas Grandes, per ammirare la distesa di sale e, magari, fare la prova di immergere un rametto nella salina e vederlo diventare un’affascinante scultura cristallina.

Se non si è ancora stanchi a questo punto del viaggio, si può volare verso sud a Puerto Madryn alla scoperta della Reserva Provincial de Punta Tombo, famosa perché ospita la colonia di Pinguini Magellano, la più numerosa del Sud America. Da qui si parte per un altro patrimonio dell’UNESCO, la Reserva Faunìstica Península Valdés sulle cui coste si riproducono ogni anno pinguini, leoni ed elefanti marini e uccelli di diverse specie e da cui si salperà con un gommone alla ricerca della Ballena Franca Austral presente dal mese di maggio e fino a dicembre.