Sono animali selvatici, non attrazioni per i turisti

Quali sono le condizioni in cui vivono gli animali tenuti in cattività per compiacere i turisti in viaggio

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Redazione

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Mai capitato di vedere delfini che nuotano in vasche troppo piccole, coccodrilli tenuti al guinzaglio, elefanti schiacciati dal peso dei turisti, orsi in gonnellino che ballano e scimmie vestite da donne? In molte destinazioni turistiche queste sono considerate attrazioni a tutti gli effetti, vendute insieme ai pacchetti turistici.

Viaggiare in Paesi esotici alla scoperta dell’ambiente naturale implica l’incontro con animali selvatici tenuti in cattività per uso e consumo turistico. Sono state prese in esame le attrazioni turistiche che mettono a rischio il benessere della fauna selvatica impiegata.

Lo studio commissionato dall’associazione ambientalista World Animal Protection e realizzato dall’Unità di ricerca sulla Conservazione dell’Università di Oxford ha classificato le torture che vengono inflitte agli animali, anche a quelli a rischio di estinzione.

Il primo risultato oltre a dare visibilità dei numeri che ruotano attorno al fenomeno ha sensibilizzato le compagnie turistiche ad aderire alla Wildlife – not entertainers campagna per fermare la promozione a scopo turistico dello sfruttamento degli animali.

Hanno calcolato i ricercatori che sono oltre 560 mila gli animali selvatici attualmente utilizzati per questo genere di intrattenimento. Gli animali ammaestrati subiscono nella fase “educativa” vere torture che fiaccano l’animale fisicamente e nella volontà. Le bestie subiscono traumi che non riusciranno a superare.

Catene alle zampe, gabbie asfissianti e recinti insufficienti sono le pene che deve pagare l’animale addestrato per portare i turisti in groppa, farsi fotografare o esibirsi davanti agli spettatori di spettacoli folkloristici.

Dal punto di vista della salvaguardia degli animali uno dei posti peggiori è il Nong Nooch Garden, in Thailandia dove i turisti possono passeggiare a dorso di elefante. Leoni e tigri ancora cuccioli vengono separati dalla madre per renderli docili e ammaestrabili. Sulle Isole Cayman le tartarughe sono tenute in cattività in condizioni di grave sofferenza e stress.

L’orso, il delfino, il macaco, il coccodrillo e il cobra sono regolarmente ridicolizzati per esibizioni da circo e per fare fotografie e selfie. La sfida per eliminare questa piaga del turismo globale è incentivare la consapevolezza dei viaggiatori.