Marrakech Express

A poche ore di volo dall'Italia, Marrakech è una di quelle mete evergreen dove, grazie al clima mite, è possibile andare in qualsiasi periodo dell'anno

E’ una delle quattro città imperiali del Marocco, insieme a Fes, Rabat e Meknes, che devono il loro nome all’opera delle varie dinastie di regnanti che, in tempi diversi, le scelsero come residenza, aumentandone il fascino durante il proprio regno attraverso importanti interventi architettonici.

A Marrakech si individua subito la città vecchia, la medina, racchiusa entro le mura, a ovest della quale è sorta la città nuova. Intorno alla grande piazza centrale, Djemaa el Fnaa, si sviluppa la città vecchia ed è il centro vitale e più caratteristico di Marrakech.

 

La medina confina da una parte con il quartiere dei suq e dall’altra con la Kasbah, mentre la zona sud-ovest è dominata dalla moschea della Kutubiya. Nei secoli passati, la piazza fu la sede delle esecuzioni capitali!

 

L’aspetto della piazza cambia durante la giornata: di mattina e pomeriggio è sede di un enorme mercato all’aperto, con bancarelle che vendono le merci più svariate, dalle stoffe ai datteri, alle spremute d’arancia, alle uova di struzzo, e con professionisti dediti alle attività più svariate, come le decorazioni con l’henné, i cavadenti, i suonatori, gli incantatori di serpenti ecc. Verso sera, le bancarelle si ritirano e subentrano banchetti con tavoli e panche per mangiare cibi locali, come il tipico cous cous. In tarda serata arrivano persino i musicanti e i cantastorie.

 

La moschea Kutubiya è sovrastata da un antico minareto alto circa settanta metri su cui hanno fatto il nido delle magnifiche cicogne. L’architettura è quella tipica marocchina, del periodo almohade, con decorazioni e fregi di maiolica bianca, turchese e blu ed arabeschi scolpiti.

 

Il suq è un grande mercato coperto che si articola su innumerevoli viuzze e piazzette, ciascuna delle quali è dedicata ad attività specifiche: venditori di pelli, lana, calderai, gioiellieri, tintori ecc. Il suq si estende fino alla Moschea di Ben Youssef e alla vicina medersa. La medersa di Ben Youssef è aperta al pubblico ed è molto interessante. La costruzione risale al XIV secolo e venne fondata dal sultano Abu al-Hasan.

 

Altrettanto interessante è il complesso del Palazzo Reale, che termina a nord con i resti del Palazzo al-Badi. Alle spalle del Palazzo si stende il Mellah, l’antico ghetto ebraico risalente al 1558. Questo quartiere, nel XVI secolo, era letteralmente una città nella città, con suq, giardini e sinagoghe.

 

Nella città nuova si trova il giardino Majorelle che prende il nome dall’artista francese, Jacques Majorelle, che nel 1919 scelse Marrakech come dimora. Qui si fece costruire una villa in stile liberty le cui pareti furono dipinte di un colore blu intenso che ancora oggi viene chiamato ‘blu Majorelle’. Fu un gran collezionista di piante provenienti da tutto il mondo che circondarono, ben presto, la sua abitazione. Nel giardino ancora oggi possono essere ammirate piante di cactus, noci di cocco, banani, bambù, gelsomini e palme. Alla sua morte, la villa fu acquistata dallo stilista Yves Saint-Laurent che, dopo un restauro, la riaprì al pubblico.