Afghanistan: tornano a volare gli aquiloni

Il Paese martoriato dalle guerre riprende lentamente a vivere e chi ha il coraggio di andare scopre luoghi d'incanto. Ma la normalità è ancora lontana...

I Talebani avevano vietato di far volare gli aquiloni nei cieli dell’Afghanistan. Il regime degli studenti del Corano per anni aveva impedito alla popolazione quel tradizionale festeggiamento che segnava la fine del gelido inverno e l’arrivo delle belle giornate di primavera e che coinvolgeva grandi e piccini in una grande competizione in cui vinceva chi riusciva a far volare il proprio aquilone più a lungo. “Quando la neve si scioglieva e iniziavano le piogge primaverili, ogni bambino e ragazzo di Kabul poteva esibire sulle dita una serie di tagli orizzontali, stigmate dei combattenti con gli aquiloni. Ricordo che il primo giorno di scuola ci radunavamo per confrontare le nostre ferite eroiche”, racconta Amir, il protagonista del best seller (8 milioni di copie vendute in tutto il mondo), oggi divenuto anche un film, Il cacciatore di aquiloni, scritto nel 2003 da Khaled Hosseini. Oggi gli aquiloni sono tornati a volare, anche se il Paese lentamente sta riprendendo le sembianze di una volta. Certo, monumenti come i Buddha di Bamiyan, patrimonio Unesco, antichi di 1500 anni e distrutti nel 2001 (qualche mese prima del crollo delle Torri Gemelle) dai Talebani non si potranno mai più vedere. Tuttavia, oltre agli altipiani desertici che ci vengono mostrati in Tv, c’è ancora molto da scoprire ed è un bellissimo luogo da visitare. E’ un Paese, l’Afghanistan, da sempre crocevia tra Oriente e Occidente e, per questo, martoriato per secoli da invasioni straniere – dai Persiani ai Russi agli Americani – e da guerre intestine. Nasconde angoli mozzafiato e paesaggi incantevoli, che per molti anni a venire probabilmente resteranno ancora poco esplorati. Come i cinque laghi montani di Band-e-Amir, tra le montagne dell’Indu Kush, nella remota regione del Punjab, al confine tra India e Pakistan; oppure la Valle di Paghman, a un’ora da Kabul, con i vicini giardini di Karez-i-Amir e le antiche mura della cittadella di Balai Hissar così come la già citata Valle di Bamiyan, tuttora meta turistica per le sue caverne scavate e decorate dai monaci buddisti. A pochi chilometri da qui, si trova anche Shahr-i-Zahak, ‘la città rossa’, dove si possono visitare i resti delle antiche mura. E nella provincia di Ghowr (una delle 34 che costituiscono il Paese) si possono vedere il minareto di Jam, un altro patrimonio dell’Unesco, e i resti dell’antica capitale di questa regione, Firuzkuh. Merita una visita anche Kabul, la capitale dell’Afghanistan, con il suo Palazzo Darulaman, il museo cittadino, la tomba di Re Nadir Shah e le sue strade pittoresche, come Chicken Street o Money Market. E, se siete fortunati, in questa stagione vi potrebbe capitare di assistere a una tipica gara di aquiloni.