Il labirinto più grande del mondo si trova in Italia

Fatto di bambù, 3 chilometri di vicoli segreti per perdersi in un sogno

Il labirinto più grande del mondo nasce a Fontanellato, in provincia di Parma, un borgo ricco di storia, da un’idea di Franco Maria Ricci, editore, designer, collezionista d’arte, bibliofilo, e da una promessa da lui fatta nel 1977 allo scrittore argentino Jorge Luis Borges, affascinato da sempre dal simbolo del labirinto, anche visto come metafora della condizione umana.

Il labirinto è fatto di bambù ed è da considerarsi come un lascito a quel lembo di Pianura Padana comprendente Parma, il suo contado e le città vicine. Ricci ha scoperto la sua passione per il bambù negli Anni ’80. Ha piantato in questi anni più di 20.000 bambù e, nel parco, se ne possono trovare circa 20 specie differenti, da quelle nane a quelle giganti.

Il labirinto è un luogo multiforme e originale, a partire dall’architettura dell’intero progetto. Tre sono le forme del labirinto classico: quella cretese a sette spire; quella del labirinto romano, con angoli retti e suddivisa in quartieri (quattro labirinti intercomunicanti); quella del labirinto cristiano a undici spire.

Ricci ha scelto di ispirarsi alla seconda forma di labirinto, tuttavia rielaborandola e introducendo qua e là delle piccole trappole: bivî e vicoli ciechi, che nei labirinti romani, rigorosamente univiari, non c’erano. Il perimetro è a stella, una forma che compare per la prima volta nel Trattato di architettura del Filarete, e in seguito fu adottata da Vespasiano Gonzaga a Sabbioneta e dalla Repubblica veneta a Palmanova nel Friuli Venezia Giulia.

All’interno del labirinto, che comprende 3 chilometri di percorsi, c’è anche una cappella a forma di piramide, a commemorazione dell’antico legame tra i labirinti e la Fede. Sul pavimento di questo edifico è raffigurato un labirinto come un continuo richiamo tra esterno e interno e in questo luogo sarà anche possibile celebrare cerimonie.

Fontanellato, con il suo splendido centro storico, la Rocca Sanvitale e gli affreschi del Parmigianino, racchiude in sé uno straordinario patrimonio artistico.
Ad affascinare Ricci, oltre alla vicinanza a un luogo così ricco di bellezza, è anche l’affetto per la natura campestre della zona, nello specifico la tenuta Masone, che appartiene alla sua famiglia da generazioni.

Quello di Ricci è un dedalo elegante e seducente. Un luogo di cultura, disteso su otto ettari di terreno, da lui progettato con gli architetti Pier Carlo Bontempi, che ha eseguito gli edifici, e Davide Dutto, che ha progettato la geometria del parco.