Mangiare e bere bene: le strade del vino in Italia

La vacanza "wine and food" ha i suoi luoghi di culto, lontani dai cliché e dalle mete turistiche più affollate. Ecco quali sono

Non si affidano alle agenzie, ma al passaparola. Organizzano il loro viaggio o il loro weekend in ogni minimo dettaglio affidandosi a Internet e ai forum di appassionati. Sono gli enogastronomi itineranti, una nuova specie di viaggiatore esigentissima e sempre più numerosa.

La vacanza “wine and food” ha i suoi luoghi di culto, lontani dai cliché e dalle mete turistiche più affollate. I posti del cuore, per non dire della gola? Montefalco, la Sicilia, la Maremma, il Sudtirolo e la Romagna.

Ecco l’identikit del buongustaio con la valigia, secondo l’Osservatorio sul Turismo del Vino: cerca i territori enologici del Belpaese, capaci di offrire non solo vini d’eccellenza, ma anche ottima cucina, tesori artistici, natura incontaminata e cultura della vita slow.

I distretti enologici che nei prossimi anni vedranno aumentare in modo esponenziale i propri flussi turistici sono quelli caratterizzati dalle Strade del Vino.

Il caso Montefalco, in Umbria, è esemplare: la Strada del Sagrantino, un antico vitigno, negli ultimi anni è salita alla ribalta nello scenario enologico internazionale. Visite guidate alle cantine, brevi soggiorni in alberghi e B&B di fascino, passeggiate tra i vicoli dei suggestivi borghi medievali. E non di solo di vino si può vivere: infatti la città umbra non si dimentica di promuovere l’ottimo olio d’oliva, il suo miele, i suoi salumi.

Quanto alla Sicilia, è particolarmente in ascesa la Strada del Vino Terre Sicane, associazione che promuove il territorio e le produzioni enologiche. Anche in questo caso la “mission” è proporre itinerari alla scoperta di luoghi come Sambuca, Menfi e Contessa Entellina che hanno ben altro da offrire, oltre all’ottimo vino.

Regione che vai, strada del vino che trovi: quella dei colli della Maremma, in Toscana, sta diventando una delle più gettonate, grazie ai suoi sei vini Doc (dal celeberrimo Morellino di Scansano al Bianco di Pitigliano, dal Parrina al Sovana, dall’Ansonica Costa dell’Argentario al Capalbio) e al comprensorio di nuove cantine cosiddette “grandi firme” costruite sul territorio. Senza contare che è una delle strade più grandi d’Italia: comprende 13 Comuni della provincia, dal mare alla collina fino alle pendici del Monte Amiata.

All’estremo capo dell’Italia, in Sudtirolo, un’altra strada in ascesa: è quella che collega i paesi di Termeno (patria del Traminer e Gewürztraminer), Ora, Egna, Montagna. Anche qui, non mancano le tentazioni della buona tavola e i paesaggi mozzafiato.

Infine la Romagna, patria del Sangiovese: l’omonima strada propone itinerari artistici oltre che gastronomici. Sulla verace tavola romagnola, in fondo, c’è davvero poco da aggiungere: la sua fama è la migliore delle carte d’identità.