In bici per l’Europa

Dieci territori perfetti da visitare sulle due ruote secondo il Guardian

L’idea è venuta dopo il Tour De France a Paul Howard del Guardian: pensare a dieci territori perfetti da visitare sulle due ruote. Al primo posto della sua personalissima classifica si trovano le Yorkshire Dales, in Inghilterra: le strade sono tranquille, il paesaggio stupendo e le dolci pendenze del paesaggio la rendono una meta accessibile a tutti. Subito dopo si trova il South Downs, forse non una delle migliori destinazioni ciclistiche ma imperdibile per chi desidera abbinare alle vedute spettacolari e alla natura selvaggia, la vita dei piccoli villaggi e la visita dei monumenti preistorici.

L’Irlanda, al terzo posto, è una pista ciclabile pressoché unica e offre una grande varietà di paesaggi sempre diversi, da esplorare passando sia per le strade poco frequentate dal traffico motorizzato sia per i pittoreschi viottoli della campagna. Il National Cycle Network, in Irlanda del Nord, è un circuito di oltre 1.200 chilometri di strade ciclabili, ben segnalate. «Beara, Iveragh e la penisola di Dingle (la più settentrionale della cosiddetta mano d’Irlanda, n.d.R.) sono delle gemme particolari, mentre il paesaggio da Burren a Mayo è un mondo a parte».

Il Belgio ospita due dei più tradizionali percorsi ciclistici: il tour delle Fiandre e la Liegi-Bastogne-Liegi (detta anche La Doyenne), particolarmente impegnativa per i 5000 metri di dislivello sui 260 chilometri del percorso. E per chi preferisce puntare su qualcosa di più tranquillo, non c’è che l’imbarazzo della scelta. In una rete complessiva di 1500 km di piste ciclabili le Fiandre offrono 750 km di percorsi, punteggiati da bungalow in stile fiammingo in cui è possibile riposare.

Grazie al Tour de France le Alpi francesi sono un pellegrinaggio obbligato per chi ama pedalare: Alpe d’Hauez, Col de Galibier, Col d’Izoard sono tra le più conosciute ma si può sempre puntare «su alternative meno conosciute come Cormet De Roseland». Subito dopo, al sesto posto, si trovano i Pirenei francesi: le salite sono meno impegnative (ma si arriva pur sempre a 2mila metri) e per provare qualcosa di diverso dalle tradizionali Col d’Aspin e Col du Tourmalet si può puntare su Col du Saudet e Col Bagargui.

«La Provenza ha tutto ciò che un ciclista potrebbe desiderare» assicura Paul Howard: un tempo eccezionale (sebbene in piena estate possa essere troppo caldo), paesaggi bellissimi e strade deserte, per non parlare della cucina e, ovviamente, del vino. Come Luberon, coi suoi villaggi scenografici, o il Pays de Sault, che fa parte della Strada della Lavanda ed è il punto ideale per scoprire la regione del Ventoux.

Solo all’ottavo posto le Dolomiti. «Chi può resistere all’opportunità di passare del tempo nella sua capitale Cortina? Perché aspettare l’inverno?». Le possibilità sono infinite, dalla classifica Maratona delle Dolomiti – che tocca Val Gardena, Val di Fassa, Livinallongo, Colle Santa Lucia, Cortina, Selva di Cadore… – ai percorsi in Val di Fiemme e Fassa tra foreste di abeti e larici. Chiudono la lista il parco del Picos de Europa, in Spagna, patrimonio dell’Unesco – «il clima atlantico lo rende forse un po’ troppo umido e selvaggio, ma la sensazione di avventura che si prova vale davvero la pena» – e il Peloponneso in Grecia, dove arte e cultura si fondono con paesaggi naturali di rara bellezza.

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