Il parco sommerso di Baia, una Pompei subacquea

Esplorato da Alberto Angela nella prima puntata del suo "Meraviglie", è un luogo unico e straordinario

Soprannominato “la Pompei sommersa”, il parco sommerso di Baia è un’area marina protetta a nord del Golfo di Napoli.

Esplorata da Alberto Angela nel corso della prima puntata di “Meraviglie – la penisola dei tesori”, l’area marina è stata istitutita nel 2002. E, insieme al parco sommerso di Gaiola, costituisce nel Mediterraneo un esempio unico di protezione archeologica e naturalistica sottacqua.

Parte del contesto dei Campi Flegrei – in una zona d’origine vulcanica in cui esiste il fenomeno del bradisismo, che consiste in un innalzamento o abbassamento del livello del suolo molto veloce rispetto ai tempi geologici -, il parco sommerso di Baia si trova sottacqua proprio per questo motivo: negli ultimi 2000 anni, il fenomeno ha causato un inabissamento della costa di 6-8 metri.

I primi reperti furono rinvenuti negli anni Venti, ma solamente nel 1980 ci fu il primo scavo archeologico subacqueo. Qui, in questo tratto di zona costiera, intorno al I secolo a.C. vi era una fiorentissima stazione climatica, la cui villa imperiale, il Pausilypon, era il principale edificio. Voluta da Publio Vedio Pollione, ed ereditata poi da Augusto, secondo la leggenda vide la fine della congiura con Nerone.

Oggi, il parco sommerso di Baia ospita il ninfeo di Punta Epitaffio, una sala per banchetti risalente all’epoca di Claudio le cui statue – recuperate – sono conservate ora nel Museo Archeologico dei Campi Flegrei.  E poi mosaici, sculture, tracce di affreschi, colonne, porzioni di strada, nascosti dall’acqua e popolati da stelle marine e branchi di castagnole. Perché l’area è così speciale? Perché i reperti archeologici presentano un notevole stato di conservazione, e perché hanno un importante valore storico e archeologico.

Per ammirare gli straordinari reperti del parco semmerso di Baia è necessario, ovviamente, immergersi. E l’emozione è incredibile: è una piccola Atlantide romana, questa, con testimonianze archeologiche e con ecosistemi unici, tanto che il valore della zona – oltre che storico – è anche naturalistico.

Un luogo unico, e non solo nel contesto italiano. Un luogo straordinario, che Alberto Angela ha deciso di raccontare agli italiani. Un vero e proprio tesoro, uno dei tanti che la nostra penisola nasconde.