Messico, la suggestiva chiesa coloniale che riemerge dalle acque

Il Tempio di Quechula è sempre sotto 30 metri d'acqua, ma ecco cos'è emerso ora

Video tratto da: Victor Hines

La siccità che ha colpito il Messico ha riportato alla luce un’antica chiesa di epoca coloniale che era stata sommersa dalle acque del fiume Grijalba vicino alla città di Nueva Quechula, nello Stato del Chiapas.

Il Tempio di Quechula o di Santiago è un edificio costruito nel 1564, abbandonato in seguito a un’epidemia di peste che colpì la zona nella seconda metà del 1700. Dal 1966, anno di costruzione della diga di Nezahualcoyotl, la chiesa è sommersa da 30 metri d’acqua.

Ora, però, la siccità ha drasticamente ridotto il livello dell’acqua: si parla addirittura di un dislivello di 24 metri che ha portato alla luce l’edificio che, peraltro, sembra nascondere un passato misterioso. Al suo interno sono stati ritrovati molti teschi, probabilmente appartenuti alle vittime della peste, ma nessuno ne è certo.

Costruita da un gruppo di monaci sulla cosiddetta Strada dei Re su progetto dei conquistadores spagnoli, era ancora molto frequentata nel XX secolo.