La prima biblioteca di ghiaccio al mondo è in Russia

È stata costruita in Russia la prima biblioteca di ghiaccio al mondo: 420 libri e mille frasi scolpite all’interno delle sue mura in un labirinto a metà tra sogno e realtà

biblioteca-ghiaccio-russia
Fonte: Twitter
Fonte: Twitter

No, non siete stati catapultati nel film animazione Disney “Frozen”, e no, quella non è un’ala del castello di Elsa, ma la prima biblioteca di ghiaccio mai costruita al mondo. Dove si trova? Ovviamente in Russia, nella fredda e vasta regione della Siberia meridionale, dove l’edificio – costruito come un labirinto – resisterà fino ad aprile, mese in cui poi inizierà a fare più caldo e si scioglierà senza lasciare traccia.

Sono 420 i libri contenuti nella biblioteca di ghiaccio in Russia e sono mille le frasi scolpite nelle pareti che la formano, ognuna delle quali riporta i titoli dei vari volumi con i nomi degli autori. Un labirinto di cultura che però non è possibile consultare: questa speciale biblioteca dalle forme sinuose è purtroppo solo simbolica perché non contiene ovviamente dei veri volumi, ma solo la loro rappresentazione. Impossibile quindi sedersi e consultarne uno. Quello che si para davanti agli occhi è però uno spettacolo stupendo e interessante che vale la pena andare a vedere se per caso si ha l’occasione di passare in Siberia.

La prima biblioteca di ghiaccio al mondo è stata costruita a Baiksalsk, una piccola città che si trova sulle coste del lago Bajkal e che conta solamente 16mila abitanti. Il lago è uno dei più grandi al mondo per superficie e durante il periodo invernale è sempre ghiacciato: considerato una delle sette meraviglie della Russia, è popolato da diverse forme di vita animali e vegetali che aumentano ogni anno. Questo angolo di paradiso, di cui pochi sono a conoscenza, è stato dichiarato nel 1996 Patrimonio dell’Umanità Unesco.

La prima biblioteca di ghiaccio al mondo è stata costruita in un luogo pieno di storia e posti imperdibili da visitare: in questa piccola porzione della Siberia meridionale si trova anche Capo Burchan, meglio conosciuto come la “roccia dello sciamano”, meta di pellegrinaggio storica per i monaci buddisti. Alla base della roccia, una scritta in sanscrito. Se quindi vi dovesse capitare, di qui ad aprile, di fare un viaggio verso le coste del lago Bajkal, non potete perdervi questo incredibile luogo. Unica pecca? Il clima freddo della Siberia e il forte vento, che in alcuni casi raggiunge velocità sopra i cento chilometri orari.