Un giardino surrealista nel cuore del Messico

Immerso nella foresta pluviale, il “Giardino dell’Eden” voluto da Edward James è un luogo pieno di magia

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Redazione

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giardino surrealista nel cuore del Messico

Immerso nella foresta pluviale, poco lontano dal villaggio di Xilitla, c’è un luogo che ha dell’incredibile: è Las Pozas, un giardino surrealista – un tempo soprannominato “l’Atene di Huasteca” – che sorge nel Nord-Est del Messico (a 7 ore di auto da Città del Messico), al confine tra gli stati di Hidalgo, Veracruz, Tamaulipas e San Luis Potosí. A crearlo fu il poeta e filantropo inglese Edward James, uno dei più eccentrici e interessanti collezionisti d’arte surrealista del XX secolo.

Catturato dallo splendore di Las Pozas, tanto da costruirci una casa, James decise che, proprio il Messico, sarebbe stato il luogo perfetto in cui realizzare un vero e proprio Giardino dell’Eden. Un giardino incredibile, costruito da colui che Salvador Dalì definiva “un uomo più pazzo di tutti i Surrealisti messi insieme”. E che, sito a 2.000 metri d’altezza, si estende oggi per oltre 80 acri, tra foreste, cascate e pozze d’acqua naturali (da qui il nome). Qui, il Surrealismo, un movimento che trae ispirazione dai sogni e dal subconscio, dà vita a un luogo sospeso tra la realtà e la fantasia.

Secondo i piani iniziali di James, il giardino avrebbe dovuto ospitare animali esotici e migliaia di orchidee. Piante che, nel 1962, un’inaspettata ondata di gelo distrusse, spingendo l’artista a costruire sculture surrealiste che ricordassero i fiori, come in una sorta di giardino perenne, destinate a cambiare per sempre la storia di questo luogo. Un luogo che sorge in un remoto angolo di Terra dove, tra i rami, ci sono ora scale che diventano ponti e poi terminano nel vuoto; enormi sfere che definiscono il tempo e la gravità in modo non convenzionale; colonne con capitelli che paiono fiori giganti; costruzioni alte anche 4 metri; e poi, tra i cancelli e gli archi, il correre di un fiume lambito dalla folta vegetazione.

Per costruire Las Pozas, James impiegò 35 anni (dal 1949 e il 1984) e coinvolse 150 persone, diventando una fonte di reddito per la popolazione locale. Il progetto gli costò 5 milioni di dollari, e lo costrinse a vendere all’asta la sua ampia collezione di opere surrealiste.