I Paesi più pericolosi dove andare in vacanza

Ecco quali sono le mete con meno turisti

 

Il turismo globale è in crescita ed è più che raddoppiato rispetto a vent’anni fa. E’ quanto scrive La Stampa in un articolo pubblicato qualche giorno fa. Nel 2012 ha superato il miliardo di arrivi e partenze annui e nel 2015 è in ulteriore aumento. Al contempo si espande la mappa dei Paesi a rischio. Quelli da evitare o sconsigliati dalla Farnesina, quasi sempre per via del terrorismo, sono sempre più umerosi.

Un timore diffuso tra i viaggiatori che ha quasi cancellato dalle rotte turistiche nazioni come Tunisia, Egitto, Libano, Siria e Libia.

Oggi anche la Turchia è a rischio, a causa degli attentati recenti. E le bombe sono arrivate fino a Bangkok. Vietati assolutamente restano poi Paesi Yemen, Iraq, Afghanistan, Pakistan, Corno d’Africa, Sudan e Congo.

Secondo il World Travel & Tourism Council, a una destinazione servono tra gli 8 e i 26 mesi per riprendersi da una bomba o da un disastro naturale.

Il turismo genera il 9% del Pil globale di un Paese e un posto di lavoro ogni 11, ma per alcuni come la Thailandia e la Tunisia rappresenta il perno intorno al quale ruota tutto. Uccidere chi viaggia e seminare il terrore può mettere in ginocchio un’economia.

Il turismo, comunque, va avanti, ma deve continuamente ridisegnare le mappe. Da gennaio ad aprile del 2015 si è registrato un fortissimo calo dell’Africa, che è scesa del 6% per numero di turisti, tra l’epidemia di ebola e il terrore di attentati. La preoccupazione più diffusa per i turisti oggi si chiama Isis.
Crescono, invece, le Americhe, l’Oceania e l’Europa.