Uluru, vietata la scalata al monte sacro d’Australia

Ultima volta su Uluru, il monolite sacro agli aborigeni non potrà più essere scalato. Ma il parco di Uluru Kata Tjuta ha molte altre attrattive

Non si tratta di una semplice scalata, ma di un percorso dell’anima e del corpo che si snoda per oltre 340 metri: da oggi non sarà più possibile scalare la montagna sacra agli aborigeni d’Australia.

Uluru chiude al pubblico. La scelta è stata spiegata dalle autorità locali: la montagna in questione è troppo pericolosa, la salita è ripida e scivolosa e, in estate, su quelle alture, si raggiungono i 47 gradi centigradi.

In effetti, basta andare un po’ a ritroso per scoprire che sono stati molti gli avventurieri che hanno perso la vita proprio sul massiccio sacro a causa di incidenti e disidratazione. Il più recente risale al 2018, quando un viaggiatore giapponese ha perso la vita durante la scalata del versante più difficile.

Da quando la notizia della chiusura di Uluru è stata diffusa, migliaia di persone sono giunte da tutto il mondo per scalare, per l’ultima volta, la montagna sacra protetta dall’Unesco.

Del resto, non si è trattato propriamente di una doccia fredda per gli amandi dell’avventura. L’accesso, infatti, è stato vietato dalle autorità di Canberra nel 2017, ma la legge entra in vigore ufficialmente il 26 ottobre.

Attorno a questa scelta, l’opinione pubblica si è totalmente divisa. Da una parte, le persone del luogo si sono dichiarate soddisfatte rispetto alla chiusura di Uluru.

Vedere masse di turisti salire sulla montagna sacra per molte persone non è stato facile: tra rumori e sporcizia lasciata in qualche modo, è come se ogni giorno il solenne massiccio venisse sconsacrato. Senza contare poi il dramma di vedere, troppo spesso, persone perdere la vita proprio in quello che è considerato un terreno solenne e sacro.

Dall’altra parte, invece, è forte la delusione degli alpinisti e dei viaggiatori: da sempre il monolite degli aborigeni è venerato per la sua storia e per la sua imponente struttura, che permette appunto una delle scalate più belle al mondo.

Ma i viaggiatori dovranno farsene una ragione, Uluru chiude per sempre senza eccezione alcuna. Le autorità locali hanno fatto sapere infatti che l’attività di vigilanza sarà molto rigida e attenta affinché nessuno più scali la montagna sacra.

Il monte sacro d’Australia adesso potrà essere ammirato e contemplato soltanto da lontano. Il parco di Uluru Kata Tjuta regala comunque molte altre esperienze incredibili. Si può noleggiare una bicicletta o un segway per fare un tour intorno al monolito o fare a un’escursione a dorso di cammello per ammirare l’alba o il tramonto sul monolite. Gli amanti delle avventure adrealiniche possono lanciarsi su uno Skydive Uluru, un “volo di uccello” sul parco con il paracadute. Per i meno coraggiosi una valida alternativa è il volo in elicottero. A pochi minuti d’auto da Uluru, è possibile raggiungere il suggestivo sito di Kata Tjuta con le sue imponenti 36 cupole. Qui è possibile ammirare queste formazioni rocciose con la Walpa Gorge Walk (2,6 km) oppure scegliendo il percorso più lungo Valley of the Winds (7,4 km).

Tante anche le suggestive esperienze notturne: ci si può immergere nel Field of Light, la famosa installazione luminosa dell’artista Bruce Munro che, da aprile 2016, continua a emozionare i  visitatori. L’opera d’arte è formata da 50mila sfere alimentate a energia solare che si colorano al calar del sole regalando uno spettacolo di luci nel cuore del deserto. E, infine, nell’assenza più totale di inquinamento luminoso, ci si può far guidare nel cielo stellato: il Family Astro Tour dell’Ayers Rock Resort è un’introduzione al mondo dell’astronomia interattiva, per scoprire il firmamento dell’Outback.

Uluru, il monte sacro d'Australia chiude alla visite per sempre
Fonte: simonbradfield (iStock)
Vista al tramonto del monte sacro d’Australia – fonte simonbradfield(iStock)