“Troppi turisti”: le località italiane che vogliono il numero chiuso

Da Venezia alle Cinque Terre, orde di visitatori invadono alcune delle località più belle e popolari d'Italia

C’è chi l’ha già soprannominata la ZTL per i turisti. Un numero chiuso per gli ingressi in certe località d’Italia supergettonate dai turisti. Venezia in primis, ma anche le Cinque Terre. È quanto chiedono alcune note mete turistiche italiane vittime del turismo di massa.

Un turismo che si preannuncia ancora più elevato per via delle turbolenze internazionali che convincono sempre più italiani a restare in Italia e sempre più stranieri ad arrivare nel nostro Belpaese. Per quest’estate tutti gli indicatori rivelano cifre da boom per i luoghi simbolo d’Italia. Percentuali record previste nel 2016 sui numeri già generosi del 2015: Venezia +5%, Firenze +5,6, Capri +9, Cinque Terre +20.

Tornelli, sorveglianti, badge elettronici. C’è chi le ha pensate tutte per limitare gli ingressi. A Venezia, per esempio, il rapporto tra visitatori e residenti rischia di diventare un problema enorme. La città sta sprofondando nella laguna, ma ai turisti non sembra importare, visto che in alcuni giorni dell’anno, soprattutto d’estate, si registrano 80mila nuovi arrivi. Gli abitanti cercano di imporre un limite agli ingressi, ma finora non ci sono riusciti.

Le Cinque Terre sono l’ultima località turistica in ordine di tempo ad aver calmierato il numero di visitatori: non più di 1,5 milioni l’anno, dopo che nel 2015 si è superata la soglia dei 2,5 milioni, a causa soprattutto delle tante crociere che fanno tappa in questi pittoreschi villaggi di pescatori, dove però non ci sono le infrastrutture ricettive adeguate ad accogliere un così vasto flusso turistico. Oggi, non appena i pedometri posizionati lungo i sentieri raggiungono il milione e mezzo di ospiti, i sentieri di accesso ai cinque villaggi vengono chiusi.

Il problema però è che non si possono chiudere porzioni di territorio. Quindi, come fare?