Il mistero dei tappeti rossi che stanno invadendo la Liguria

Per l’estate 2017, molte località liguri di villeggiatura si sono vestite di rosso. Tra polemiche e curiosità

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Redazione

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Ha suscitato più di una perplessità l’iniziativa – voluta dal Governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti – che ha visto stendere lunghi red carpet nei centri storici e lungo le passeggiate delle località liguri più amate dai turisti. Un’iniziativa, questa, il cui scopo ufficiale – come dichiarato dalle autorità – è quello di “accogliere i visitatori con una passerella d’eccezione”.

Così si legge sul sito lamialiguria.it: “Ed ecco la Liguria dei red carpet – emozioni da star, un tappeto rosso da stendere sull’intera regione, su quella nota, conosciuta, famosa in tutto il mondo, ma anche su quella quotidiana, vissuta tutti i giorni da migliaia di persone”. E, in effetti, i chilometri di tappeto rosso stesi tra i comuni, i borghi e i sentieri liguri, sono davvero tanti. E, insieme, formano il red carpet più lungo del mondo. Una passerella che va da Rapallo a Santa Margherita Ligure, per poi varcare i confini del Tigullio.

Tuttavia, quei tappeti rossi, non sono stati sempre accolti con favore ed entusiasmo. Anzi, in molti casi, i cittadini hanno sollevato vere e proprie polemiche. A cominciare dalla messa in dubbio del loro valore estetico (non sempre abbelliscono un luogo anzi, una volta calpestati, arrivano persino ad essere antiestetici), fino alla ben più seria motivazione dei danni che – bullonare quelle passerelle – potrebbe provocare. A Portovenere, ad esempio, i chiodi hanno danneggiato il selciato antistante alla chiesa di San Pietro, e la Soprintendenza ha aspramente criticato l’intero progetto. Mentre a Montemarcello, il tessuto rosso copre quasi per intero lo splendido lastrico in cotto che scorre per le vie del borgo, appannando così la bellezza del luogo. Anziché esaltarla.

Chi critica l’iniziativa sostiene che, quei red carpet, nulla aggiungono ai luoghi in cui vengono installati. E che non è certo un tappeto rosso a fare accoglienza. Turisti e visitatori, più che di una passerella, avrebbero infatti bisogno di servizi di cui alcuni luoghi ancora sono carenti. Dall’assenza di una rete wi-fi gratuita ai prezzi troppo elevati nei porti turistici, fino alle scarse informazioni turistiche: sono questi gli aspetti più criticati dai viaggiatori, secondo un rapporto stilato nel 2016 dall’Osservatorio Turistico della Liguria. Ed è su questi aspetti che, secondi i critici, la Regione avrebbe dovuto investire.