Leonardo da Vinci: riapre la Sala delle Asse al Castello Sforzesco

Rimarrà aperta fino al 12 gennaio 2020 la Sala delle Asse, in cui da Vinci lavorò su incarico di Ludovico Il Moro dopo aver completato il Cenacolo

In occasione del cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci, l’Italia è tutta un susseguirsi di celebrazioni e di grandi eventi. Ultimo ad essere stato annunciato, l’apertura della Sala delle Asse all’interno del Castello Sforzesco.

Dal 16 maggio 2019 e sino al 12 gennaio 2020, si potrà ammirare – dopo un restauro durato sei anni – la Sala delle Asse, quella stanza straordinaria in cui Leonardo da Vinci su incarico di Ludovico Il Moro lavorò dopo aver terminato il suo Cenacolo. Una stanza straordinaria, forse la più bella e sicuramente la più importante del Castello Sforzesco di Milano.

Leonardo da Vinci: riapre la Sala delle Asse al Castello Sforzesco

Quando il Castello Sforzesco venne ricostruito, agli inizi del Novecento, fu scoperta una complessa decorazione pittorica che – enorme – trasformava una sala in un gigantesco e spettacolare trompe-l’œil: al centro di tutto vi era (vi è) il Monocromo, una radice disegnata a carboncino, alla base un pergolato di diciotto alberi di gelso e, sulla volta, uno stemma e targhe sforzesche. Ora, grazie all’accurato lavoro di restauro e all’installazione multimediale “Sotto l’ombra del Moro”, si può andare alla scoperta di quella stanza e ammirare così l’opera di Leonardo da Vinci in tutta la sua bellezza, e in tutta la sua imitazione della natura.

È, l’apertura delle Sala delle Asse, la prima di tante iniziative che l’evento “Leonardo mai visto” – nell’ambito di “Milano Leonardo 500” – metterà in scena all’interno del Castello, tra mostre, installazioni e giochi d’immagini e di suoni che vedranno protagonista la Torre del Filarete. Ma è soprattutto l’occasione per vedere da vicino un pezzo della storia (non solo) pittorica italiana. Chiamata così per via delle assi lignee che un tempo rivestivano le pareti, la Sala delle Asse seguì negli anni la storia del Castello Sforzesco.

Un castello, questo, che fu davvero culla di cultura: qui vissero e lavorarono Donato Bramante, Filarete, Bartolomeo Gadio, Bramantino e – ovviamente – Leonardo da Vinci. Qui dominarono i francesi, gli spagnoli, gli austriaci, e poi di nuovo i francesi con Napoleone. Qui, l’arte e la storia si uniscono. E i cinquecento anni dalla morte del Genio leonardesco sono l’occasione perfetta per regalarsi un viaggio tra le sue stanze.