La città Maya scoperta dal 15enne è un campo di grano. Lo dicono gli esperti

La notizia del ragazzo canadese che ha fatto una scoperta rivoluzionaria potrebbe trasformarsi da sensazionale a deludente in sole 48 ore

Lunedì 9 maggio 2016 il Journal of Montreal ha pubblicato la notizia che William Gadoury, un ragazzo di soli 15 anni originario dello Stato del Québec, avrebbe fatto una scoperta sensazionale: un’antica città perduta risalente all’epoca Maya.

Con l’ausilio di una mappa delle costellazioni Maya e le immagini satellitari, il giovane avrebbe trovato una correlazione tra le stelle e il luogo in cui si trovano 117 siti archeologici conosciuti. Ha notato, però, che una stella non aveva una città corrispondente. Così ha usato le immagini satellitari fornite dall’agenzia spaziale canadese e dalla società Ikonos per studiare quel luogo che si trova nella penisola dello Yucatan.

Ha scoperto una strana forma geometrica, un quadrato nel bel mezzo della vegetazione. Così lo studente, insieme al geologo Armand LaRocque e a uno scienziato canadese, hanno dato l’annuncio a tutto il mondo che era stata scoperta una città Maya composta da 30 edifici. La notizia ha fatto il giro del mondo.

Tuttavia gli esperti non sono del tutto convinti di tale rivelazione. George Dvorsky, un collaboratore di Gizmodo, si è rivolto a due antropologi ed entrambi si sono dimostrati scettici nel voler saltare a conclusioni affrettate senza prima aver verificato in loco la scoperta.

Thomas Garrison, un esperto di immagini satellitari, è convinto che potrebbe trattarsi di un antico campo di grano: “A mio avviso il terreno è stato coltivato a maggese per 10-15 anni. Per chiunque abbia trascorso del tempo nelle terre Maya è un fatto abbastanza ovvio”, ha commentato.

David Stuart, archeologo e direttore del Mesoamerica Center dell’Università del Texas a Austin, ha lasciato su Facebook il proprio commento. “Si tratta di un terribile esempio di bufala travestita da scienza che è arrivata su Internet e ha fatto scalpore”, ha scritto. “Gli antichi Maya non fondavano affatto le città in base alle costellazioni. I siti sono ovunque così come lo sono le stelle”.

Entrambi gli studiosi si sono complimentati con il giovane William per lo sforzo e l’entusiasmo, ma i media hanno esagerato con i sensazionalismi. “Ciò che mi ha colpito maggiormente”, ha scritto Stuart nel suo post “è stata  l’irresponsabilità dei cosiddetti ‘esperti’ che hanno cercato i media per dare evidenza alla notizia”.