Formentera si ribella agli italiani ‘macarones’

Estate da dimenticare per i nostri connazionali in vacanza sull'isola più ambita delle Baleari. Ecco cos'è accaduto e perché gli abitanti ci odiano

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato un razzo lanciato da uno yacht nell’area naturale protetta d’Espalmador che ha bruciato una preziosa fetta di macchia mediterranea. Ma in realtà a Formentera, splendida isola delle Baleari, degli italiani, soprannominati ‘macarones’ o ‘motorinos’, ne avevano già piene le scatole.

Come ogni estate anche quest’anno c’è stata una massiccia invasione di italiani che si sono aggiunti ai già numerosi connazionali che vivono sull’isola e che operano soprattutto nel settore turistico (da cui il soprannome ‘motorinos’, perché una delle prime attività aperte sull’isola dagli italiani è stato proprio il noleggio di motorini).

Il malcontento sull’isola è presente da oltre un decennio e d’estate raggiunge il culmine tra i 12mila abitanti di Formentera. Già qualche anno fa su un muro di Es Pujols, il più importante centro turistico dell’isola, era comparsa la scritta ‘Fuera los Italianos de la isla’ (‘Via gli italiani dall’isola’). Un avvertimento che però non è stato colto dai nostri concittadini che hanno continuato a organizzare le vacanze a Formentera. “Gli italiani girano ubriachi già alle otto di sera sugli scooter, con i loro aperitivi occupano e sporcano le dune di sabbia. Sono rumorosi, arroganti e maleducati. Non li vogliamo”, lamentano gli abitanti.

D’estate la presenza degli italiani tocca il 56 per cento del totale. La maggior parte sono turisti low cost che arrivano con voli pagati meno di 50 euro, girano le discoteche, bevono molto, fanno uso di droghe e, a dire degli abitanti, “urlano, schiamazzano e sono maleducati”. Questo genere di turismo mordi e fuggi, fatto di giovani che spesso non dormono neppure in hotel ma sulla spiaggia, non porta alcuna ricchezza all’isola, alimentando la speculazione degli alloggi senza permesso e con affitto in nero.

Fino a qualche anno fa il turismo di Formentera era diverso. Era meta di villeggiatura di ricche famiglie provenienti dal Nord Europa e, soprattutto, di vip italiani e stranieri che spendevano parecchio. Ora, come succede dagli Anni ’90 anche nella vicina Ibiza, il turismo di Formentera si è sporcato di questo nuovo genere di turisti, cafoni e chiassosi, molto mal visti dai residenti.

Ai turisti stagionali si aggiungono gli italiani residenti che controllano oltre il 60 per cento delle attività turistiche isolane. Sono persone arrivate negli Anni ‘80 e che hanno avuto molto successo economico e, proprio per questo, sono invidiate e infastidite dalla burocrazia locale. All’inizio affittavano motorini, ora sono i padroni dell’isola.

Oltraggi e vandalismi da parte degli italiani in Spagna non sono un novità. A Barcellona i residenti sono insorti qualche estate fa contro gli eccessi dei nostri turisti. Nel quartiere Barceloneta, tre italiani giravano nudi per negozi e strade facendo esplodere l’indignazione degli spagnoli contro gli italiani cafoni. A Magaluf, sull’isola di Maiorca, una località turistica a pochi chilometri di distanza da Palma, la ricerca della trasgressione si chiama balconing: si tratta di lanciarsi da un balcone per cercare di tuffarsi nella piscina sottostante. Questa pratica qualche estate fa ha causato ben sei morti.