Dove si mangiano insetti e serpenti

Locuste fritte, formiche ripiene di miele e larve in tutte le salse, ecco le stranezze della cucina internazionale

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Redazione

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Gli insetti suscitano nella maggioranza delle persone un certo disgusto, mentre nella cultura orientale e nel Sud del mondo sono parte integrante dell’alimentazione anche per l’alto contenuto proteico di larve e bacherozzi. Viaggiatori e turisti possono sperimentare prelibatezze locali, spinti dalla curiosità di conoscere altri sapori. In fondo una cavalletta non sarà molto diversa da un gamberetto. 

Senza contare che anche nella tradizione italiana ci sono alimenti particolari, basta pensare al Casu marzu, pecorino sardo colonizzato dalle larve o ai piatti a base di rane e lumache della cultura contadina. Dopo l’allerta della FAO, sulla possibilità che proprio gli insetti possano risolvere le carenze alimentari si stanno diffondendo gli eventi del tipo: “Bug cook-off“, sperimentazioni culinarie a base di insetti e altri animali strani, esempi di ricette della cucina internazionale.

Sono famose le larve del punteruolo rosso, parassita delle palme, che si mangiano in Nigeria e Papua Nuova Guinea. Le formiche, ingrassate col miele, le mangiano vive dagli aborigeni australiani. Le tarantole che si preparano nella cucina cambogiana, o le larve di vespe che si servono come snack in Giappone. Non mancano i serpenti che arricchiscono certi tipi di alcolici oppure che sono fritti per i migliori gourmet. VIDEO: Cambogia estrema