Sull’Appennino in Emilia Romagna tre rifugi cercano un proprietario

Sull'Appennino emiliano tre rifugi immersi nella natura attendono di avere nuovi proprietari che potranno prenderli in gestione

Vivere in un rifugio sull’Appennino, fra natura incontaminata e aria pura, è il sogno di molti e per qualcuno potrebbe divenire realtà. Sono stati aperti infatti i nuovi bandi per la gestione di alcuni rifugi in Emilia Romagna, si tratta di antichi casali immersi nel verde dell’Appennino, trasformati in strutture d’accoglienza per i turisti. Dal 1 gennaio 2017 sono chiusi al pubblico, in attesa di trovare nuovi proprietari.

Il primo, l’ostello dell’Antico Ospitale di San Giacomo, si trova nel Parco dei Sassi di Roccamalatina, famoso in tutto il mondo per le guglie dei Sassi, delle spettacolari rupi di arenaria che rendono il paesaggio unico nel suo genere. Il parco ospita il falco pellegrino e una ricca flora rupestre, mentre ogni angolo è intriso della storia dei Malatigni, la ricca famiglia nobile che dominò le terra secoli fa.

Gli altri due – l’ostello La Piana a Rotari e il bed and breakfast Ca’ Silvestro – si trovano nel Parco del Frignano, che si estende per oltre 15mila ed ospita il monte Cimone, il più alto dell’Appennino Tosco-Emiliano, con un ambiente naturale ricco e variegato.

L’ostello di San Giacomo, situato a Zocca, prevede la ristrutturazione del tetto da parte del comune e potrà essere riaperto al pubblico solamente alla fine della primavera. Le altre strutture, ossia l’ostello La Piana a Rotari e il bed and breakfast Ca’ Silvestro, non hanno bisogno di lavori di ristrutturazione e potranno essere assegnati per la nuova gestione già a partire da fine inverno, entro la Pasqua del 2017. I bandi per l’assegnazione della gestione delle tre strutture saranno pubblicati e pubblicizzati dall’Ente Parchi Emilia Centrale, nel frattempo è già possibile informarsi inviando una mail all’indirizzo:info@parchiemiliacentrale.it.

Negli Appennini sono presenti numerosi rifugi. Si tratta di costruzioni per lo più antiche, molto semplici, ma particolarmente accoglienti in cui gli amanti della natura hanno l’opportunità di entrare in contatto con la natura e di scoprire le tradizioni locali. Durante l’estate gli escursionisti si fermano nei rifugi dopo le passeggiate in alta montagna per assaporare qualcosa di buono e spesso restano anche a dormire, mentre d’inverno i rifugi diventano un luogo di ritrovo per tutti gli appassionati di sport invernali.