Il freddo è arrivato: ma perché alcuni lo avvertono più di altri?

A regolare la percezione del freddo è l’ipotalamo, una ghiandola posta alla base del cervello: ecco come funziona.

L’inverno è arrivato e, con lui, il freddo. Nei giorni scorsi l’Italia ha ricevuto un assaggio di quello che attende il Paese nelle prossime settimane: nella nostra penisola hanno fatto il loro ingresso le prime correnti d’aria gelida e, presto, questo fenomeno si intensificherà. Ma cosa succede, col freddo, al nostro corpo? E perché la sua percezione varia da persona a persona? Infatti, al di là di quello del termometro segna, ciascuno avverte il freddo (e il caldo) in un suo personalissimo modo. Il motivo è di natura fisiologica: la temperatura del nostro corpo è regolata dall’ipotalamo, una ghiandola situata proprio alla base del cervello, che funziona come fosse una sorta di centralina biologica. È verso l’ipotalamo, che confluiscono gli stimoli raccolti dai nervi e dagli organi sensoriali.

È a questa ghiandola, dunque, che giungono anche le informazioni raccolte dai termorecettori, quei recettori sensoriali che recepiscono le variazioni di temperatura sulla nostra pelle: presenti in miliardi, misurano la temperatura dell’ambiente circostante e ci restituiscono poi la sensazione di caldo oppure di freddo. A spiegarlo, sono gli esperti di Meteo Giuliacci. Sulla base degli stimoli così ricevuti, il cervello prova a rispondere alle necessità dell’organismo: a seconda di quanto percepito, fa affluire più o meno sangue (e quindi più o meno calore), regolando la dilatazione o il restringimento dei vasi sanguigni. Oppure, può dirottare il flusso sanguigno verso le parti del corpo che più hanno la necessità di essere riscaldate. Nelle persone più freddolose, dunque, il meccanismo che raccoglie gli stimoli termici provenienti dall’ambiente esterno – e che regola di conseguenza la distribuzione del sangue – funziona in modo meno efficiente, rispetto a quello di persone che – il freddo – lo avvertono con meno fastidio. Quali sono le cause? Possono essere di diverso tipo: una distribuzione dei termorecettori irregolare o esagerata (con la conseguenza che, questi, inviano così al cervello informazioni non corrette), oppure una distribuzione irregolare nel sangue nei capillari. Non importa dunque quanto segni il termometro: ogni persona percepirà quella stessa temperatura a modo suo, con una sensazione maggiore di caldo oppure di freddo.