Turbolenze in volo: i cambiamenti climatici le renderanno più pericolose nei prossimi 30 anni

Uno studio inglese ha dimostrato come il riscaldamento globale inciderà sulle turbolenze: diventeranno più frequenti, con problemi di sicurezza per i passeggeri

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Redazione

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Brutte notizie per chi ha paura di volare. Turbolenze così forti da catapultare passeggeri senza cintura e assistenti di volo da una parte all’altra dell’aereo potrebbero diventare presto all’ordine del giorno.

A lanciare queste previsioni a dir poco allarmanti è stato un recente studio sul cambiamento climatico, condotto dall’Università di Reading, nel Regno Unito. Stando a quanto afferma un gruppo di ricercatori inglesi, l’intensità delle turbolenze aumenterà del doppio, se non addirittura del triplo, nei prossimi 30 anni.
Il fenomeno fastidioso, capace di trasformare un viaggio in aereo in un vero e proprio incubo, sarebbe infatti associato agli sconvolgimenti climatici che interessano tutto il globo e che ora rischiano di mettere a dura prova i nervi saldi dei passeggeri.

Stando allo studio, pubblicato sulla rivista scientifica “Advances in Atmospheric Sciences”, le turbolenze da moderate a gravi aumenteranno del 127% mentre quelle più intense del 140%. I fenomeni più leggeri potrebbero invece aumentare del 59%, e da leggere a moderate del 75%.

Quali sono le turbolenze che gli aerei rischiano di incontrare in volo

  • Turbolenza convettiva – Generata dai temporali, è prodotta dalla coesistenza delle correnti ascendenti e discendenti provocate dai moti convettivi, maggiori nelle ore più calde del giorno.
  • Turbolenza meccanica – Provocata dall’attrito superficiale, è dovuta alla presenza di piccoli ostacoli nelle vicinanze, ad esempio, dell’aerodromo.
  • Onde di Montagna – Si formano quando il flusso del vento incontra una catena montuosa.
  • Turbolenza in aria chiara (Cat) – La più comune, si verifica prevalentemente in quota in assenza di nubi, provocata dal fenomeno definito “wind shear”, ossia correnti d’aria che si spostano a velocità diverse in diverse direzioni. In questo caso, l’aereo, con passeggeri e personale di cabina inclusi, può essere sballottato da una parte all’altra.

Con il riscaldamento del pianeta, le correnti a getto potrebbero diventare più intense, l’aria calda si sposta dal basso verso l’alto, accrescendo la probabilità delle turbolenze. Utilizzando un modello di simulazione del clima, i ricercatori inglesi hanno calcolato in che modo la frequenza del fenomeno cambierà a un’altitudine di circa 12 chilometri. Uno scenario che potrebbe verificarsi all’incirca tra trent’anni, quando il livello dell’anidride carbonica nell’atmosfera aumenterà del doppio rispetto ad oggi. A spaventare è soprattutto l’aumento previsto delle turbolenze forti, che potrebbero creare problemi di sicurezza in volo.