Decollo e atterraggio aereo: cosa succede davvero?

Se quando volate siete un po’ nervosi, quando sentirete il segnale 'V1' molto probabilmente vi prenderà un colpo

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Redazione

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Decollo e atterraggio aereo: sono questi i due momenti critici di ogni volo. Come conferma il capitano Richard Brown, amministratore delegato della Atlantic Star Alliance, che racconta che cosa accade davvero in fase di decollo e di atterraggio nella cabina di comando di un aereo.

Cambiano le dimensioni e i modelli degli aerei, cambiano i comfort a bordo e la comodità dei sedili, la gentilezza del personale di volo e anche la qualità di snack e pasti. Ma quello che rimane uguale sono le leggi della fisica e dell’aerodinamica che permettono a un aereo di volare: dal decollo all’atterraggio. A che velocità decolla un aereo? Come fa ad atterrare correttamente? E cosa succede quando le condizioni climatiche sono avverse? Ve lo spieghiamo in questo articolo.

Cosa succede durante il decollo aereo

Come fa a decollare un aereo? Il decollo di un aereo è tutta una questione di velocità e di momenti salienti da rispettare tassativamente, qualsiasi cosa accada. Come spiega il comandante dell’Atlantic Star Alliance, il decollo si divide in due fasi. La prima è quella che va dal rilascio freni ad una quota di 35 piedi e la seconda è la traiettoria di decollo che va da 35 piedi alla quota dove l’aereo assume la configurazione di crociera. Per effettuare il decollo in sicurezza, le velocità del decollo aereo sono diverse, come anche le fasi del decollo si dividono in:

  • V1 – Velocità di decisione: è la barriera oltre la quale qualsiasi sia l’avaria che si presenta, il decollo non può comunque essere interrotto. Se un’avaria si verifica prima di raggiungere la V1, il pilota ha spazio in pista per riuscire a effettuare una manovra di interruzione in sicurezza.
  • VR – Velocità di Rotazione: è quella che, durante la partenza dell’aereo, permette al pilota di portare l’aereo all’incidenza di decollo.
  • V2 – Velocità di sicurezza al decollo: è la velocità che permette all’aereo, durante il decollo, di salire oltre i 35 piedi, e portarsi a quota crociera.

Aereo e decollo: i doveri dei piloti

Una volta ottenuta l’autorizzazione per il decollo dalla torre di controllo, il primo ufficiale controlla la strumentazione per assicurarsi che i motori siano stabili e funzionanti. L’aereo comincia a rullare in pista, aumentando velocità, con la consapevolezza di potere interrompere tutto in caso di malfunzionamenti. Quando la strumentazione indica che si è arrivati alla velocità decisiva per il decollo, il primo ufficiale dice “V1” e, così, chi è al comando dell’aereo, sa che da quel momento dovrà per forza decollare. A quel punto non resta che salire, raggiungere la V2 e godersi il volo fino a destinazione.

Velocità di un aereo di linea durante il decollo

Le velocità di un aereo di linea durante il decollo variano a seconda dell’aeromobile: la velocità di decollo di un Boeing 737, ad esempio, varia tra i 250 e i 290 km/h. In caso di aerei più leggeri il decollo può avvenire anche a 100 km/h, mentre per quelli ultraleggeri la velocità da raggiungere si attesta intorno ai 50 km/h.

Distanza per il decollo dell’aereo

A quanti km decolla un aereo? Anche in questo caso bisogna distinguere tra diversi tipi di aeromobile: per quanto riguarda quelli grandi, per il decollo sarà di circa un chilometro, mentre per quelli più piccoli e leggeri bastano anche 300-400 metri. Per gli aerei ultraleggeri, infine, lo spazio necessario al decollo è di meno di 100 metri.

Atterraggio aereo: le manovre da compiere

Che si tratti di portare giù un aereo da turismo o un aereo di linea, certe procedure non cambiano. Ecco le azioni svolte dal pilota nella cabina dell’aereo per compiere un atterraggio perfetto:

  • si riduce la velocità di avvicinamento con i flaps
  • si estrae il carrello
  • si attivano le luci di atterraggio
  • il pilota tira a sé la cloche a pochi metri da terra così che l’aereo sia parallelo alla pista e tocchi delicatamente il suolo
  • vengono aperti gli spoiler che riducono la portanza delle ali e migliorano la frenata, sugli aerei più grandi e dopo l’atterraggio
  • si attiva la modalità che spinge il flusso d’aria delle turbine in avanti, invertendo la spinta
  • si rallenta e si azionano i freni dei carrelli.

Velocità dell’atterraggio aereo

A che velocità atterra un aereo? Proprio come per il decollo aereo, dipende dalla grandezza dell’aeromobile: la velocità di atterraggio di un Boeing 747, per esempio, è di 240-260 km/h, mentre gli aerei più piccoli raggiungono al massimo i 100 km/h.

Atterraggio con vento: le manovre necessarie

È la domanda che tutti, una volta nella vita, ci siamo posti (soprattutto coloro che hanno paura di volare o, nello specifico, hanno paura del decollo e dell’atterraggio): come si fa un atterraggio corretto con forte vento? Partendo dal presupposto che un atterraggio perfetto si può portare a termine con vento al contrario, sono diverse le situazioni in cui i piloti degli aerei devono gestire situazioni di “crisi”. Quando il vento è laterale la situazione è tra le più complesse, in quanto il vento aumenta la portanza dell’ala sopravvento, portando la fusoliera a fare da barriera all’ala sottovento, non permettendole di sviluppare la portanza necessaria. In questo caso si possono utilizzare tre tecniche:

  • il crab, mantenendo la prua all’insù e leggermente controvento
  • il de-crab, allineando il velivolo con l’asse pista subito prima del contatto con la pista di atterraggio
  • il one wing low, intervenendo contemporaneamente sugli alettoni, in senso opposto, in modo da annullare lo scarrocciamento.

Limite di vento per l’atterraggio

Non sempre è possibile atterrare, però.
In caso di vento laterale, infatti, il limite di vento per un Airbus A330, per esempio, è di 40 nodi con pista asciutta, mentre in caso di pista bagnata il limite scende a 27 nodi. L’atterraggio con vento a 50 km, quindi, è praticamente impossibile, anche se tutto dipende (anche) dalla bravura, dal sangue freddo e dall’esperienza dei piloti.