Farsi rimborsare un volo non rimborsabile: ecco i casi in cui si può fare

Anche se avete acquistato un biglietto non rimborsabile, potreste aver diritto ad avere i vostri soldi indietro

Tutti i viaggiatori sono sempre alla ricerca dell’offerta giusta, e non è certo raro scegliere il biglietto più economico, anche se si tratta di una tariffa non rimborsabile. Se nella maggior parte dei casi va tutto bene, può succedere di vedersi impossibilitati a partire e quindi di perdere i soldi del biglietto, non potendo far appello ad un rimborso. Però, ci sono particolari occasioni in cui anche la tariffa non rimborsabile offre qualche piccola garanzia.

Innanzitutto ricordiamo che ogni situazione va verificata caso per caso, soprattutto perché ogni compagnia aerea pratica le proprie condizioni che possono non essere applicate a livello universale.

Prima di acquistare un biglietto, dunque, sarebbe bene leggere sempre tutte le clausole per il rimborso, così da non avere brutte sorprese e, al contempo, da essere coscienti dei propri diritti. Molte compagnie, ad esempio, permettono ai viaggiatori quello che sembra una sorta di diritto di recesso: è possibile ottenere l’intero importo del biglietto entro le prime 24 ore dal momento dell’acquisto – purché non si tratti di un last minute.

Una volta trascorso questo lasso di tempo, un biglietto non rimborsabile non dà alcun diritto alla restituzione dei soldi in caso di rinuncia al viaggio. Tuttavia, anche in questo caso è possibile raggiungere una soluzione più soddisfacente per il passeggero.

Il caso più grave riguarda la morte del proprietario del biglietto o di una persona a lui collegata in prima linea: la compagnia aerea potrà valutare il rimborso totale dell’acquisto effettuato.

Se invece il passeggero è impossibilitato a partire per una malattia, la situazione verrà considerata attentamente dal vettore e si potrebbe ottenere un rimborso parziale del valore del biglietto, oppure la possibilità di utilizzare un determinato credito (pari alla spesa sostenuta) per acquistare un altro volo con la stessa compagnia.

Il caso più frequente è quello che riguarda la rinuncia volontaria al viaggio senza particolari motivi di salute. Il vettore non è tenuto ad alcun rimborso, ad eccezione delle spese aeroportuali e delle tasse  – non usufruendo del volo, queste cifre non sono più dovute.

È però possibile provare a contattare la compagnia aerea per trovare un compromesso: riottenere indietro l’intero valore del biglietto è pressoché impossibile, ma avere un rimborso parziale o un credito spendibile per un altro volo è decisamente più probabile.