Risarcimento se sub non fa immersioni

Accolto il ricorso di un turista che ha prenotato un viaggio a Creta per fare immersioni e che, una volta arrivato, ha scoperto di non poterle fare

La Cassazione ha dato ragione a un turista di Ravenna che aveva acquistato un soggiorno a Creta per praticare immersioni che però non ha potuto fare perché, nel periodo del suo soggiorno, il diving center era chiuso ottenendo così il risarcimento dei danni da vacanza rovinata.

Nel 2011, l’uomo aveva prenotato una vacanza sull’isola dal 15 al 22 aprile ma, all’arrivo a Creta, aveva constatato che fino al 20 maggio nell’isola greca era vietata l’attività subacquea, pertanto le immersioni erano impraticabili.

In primo grado il Giudice di pace gli aveva accordato cento euro di risarcimento per danni morali. In appello era stato accolto il ricorso del tour operator e non gli erano stati riconosciuti neppure i cento euro. A quel punto, il turista si è rivolto alla Cassazione che gli ha dato ragione stabilendo con la sentenza 4372  che “le omissioni di informazioni rilevanti, da parte del tour operator, costituiscono violazioni di natura contrattuale”.