Weekend a Jerez de la Frontera, a tutta velocità

Fine settimana a Jerez de la Frontera, città dell’Andalusia notissima al pubblico degli sportivi per le gare di MotoGP e dai buongustai per le cantine di sherry

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Redazione

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L’Andalusia, comunità autonoma della Spagna meridionale, abbraccia nel suo territorio vasto e baciato dal sole un esteso lembo di Penisola Iberica che va dall’oceano Atlantico al mar Mediterraneo occidentale. Lo status di colonia romana, la lunga dominazione araba e la reconquista da parte dei sovrani cattolici hanno lasciato tracce di impressionante bellezza in città come Granada, Siviglia, Cordoba, ma anche in tante località più o meno grandi. In questa guida vi proponiamo l’itinerario di visita di una di queste cittadine: Jerez de la Frontera.

Jerez de la Frontera è la località della provincia di Cádiz che più di ogni altra sa attirare una sorta di turismo “tematico” intorno a tre interessanti e peculiari risorse del territorio: il vino, i cavalli e il motociclismo. Ogni anno migliaia di appassionati raggiungono Jerez per assistere – quando il calendario del MotoGP lo prevede – alle corse motociclistiche più amate oppure si fermano in città per assaporare lo sherry delle migliori cantine al mondo e ammirare lo spettacolo dei cavalli andalusi.

Situata nella provincia più occidentale dell’Andalusia, Jerez de la Frontera si trova nell’interno, a 30 chilometri da Cadice, quindi dall’oceano Atlantico. Nei mesi invernali il clima è umido e piovoso ma d’estate fa caldissimo, il tipico caldo secco delle regioni più a sud d’Europa; vi suggeriamo dunque di visitare la città in primavera o in autunno. In ogni caso, che vi troviate in Andalusia per le vacanze estive sulla Costa del Sol oppure in giro per turismo culturale, non perdete l’occasione di fermarvi per un fine settimana nella città più veloce di Spagna.

Dedicate il vostro primo giorno a Jerez de la Frontera al tour del centro città a partire dall’Alcázar – l’antica fortezza dell’epoca della dominazione araba – e dalla vicina cattedrale dedicata a Nuestro Señor San Salvador, la collegiata barocca del XVII secolo costruita su un precedente edificio (di cui rimane una torre) in stile gotico-mudejar là dove anticamente sorgeva una moschea. Andate alla ricerca della bellissima chiesa di San Miguel e poi tornate verso plaza del Arenal e passeggiate fino a plaza de la Asuncion passando davanti al bel palazzo del municipio e alla chiesa di San Dionisio.

Nel pomeriggio scoprite la Fundación Real Escuela Andaluza del Arte Ecuestre che custodisce e valorizza la tradizione equestre spagnola e del cavallo di razza. La fondazione possiede un ricco centro di documentazione sull’arte equestre e propone attività e corsi di equitazione e su tutto ciò che riguarda il mondo del cavallo. Visitate qui il Museo del Enganche, con le sue meravigliose e antiche carrozze, e il Museo del Arte Ecuestre, oppure cercate di ottenere un biglietto per la famosissima esibizione “Come ballano i cavalli andalusi”.

Il secondo giorno sarà invece consacrato ai luoghi cult dello sport e dell’enogastronomia. Iniziamo dal circuito di Jerez: innanzi tutto, sappiate che non si tratta unicamente di una pista per motociclette perché qui corrono anche le auto. Dalla sua inaugurazione, nel 1985, è stato infatti anche sede di gara e poi di test per le macchine della Formula1; oggi vi si tiene il Gran Premio di Spagna del MotoGP. Situato a 6 chilometri dal centro di Jerez de la Frontera, si raggiunge tramite l’autostrada A-382.

Vi si tengono numerosi eventi sportivi dunque se vi piace l’idea potete prenotare i biglietti per una delle competizioni; talvolta sono distribuiti anche ticket gratuiti. Inoltre, potrete visitare il Museo del Motor del Circuito de Jerez con auto di Formula 1 pilotate da grandi campioni come Nigel Mansell e caschi e oggetti vari di beniamini del pubblico di ieri e di oggi come Jorge Lorenzo e Daniel Pedrosa…

Se allo sport preferite il buon vino, concedetevi un tour in una delle cantine di produttori di sherry, il vino liquoroso spagnolo per eccellenza che un tempo fece impazzire gli inglesi (come altri storici vini liquorosi quali Marsala e Porto), prodotto secondo un rigido disciplinare con uve Palomino e Pedro Jiménez e con il tradizionale metodo di travaso nelle botti chiamato soleras y crialeras. La vite arrivò in questa zona grazie ai fenici, vi attecchì con notevole facilità, e fu poi apprezzato dai romani, dagli arabi e dagli spagnoli.

Le cantine di Jerez de la Frontera generalmente propongono diversi tour enogastronomici che comprendono un itinerario guidato (in spagnolo o in inglese) delle bodegas e delle antiche strutture e palazzi delle famiglie che hanno segnato la storia di questa tradizione, ma anche passeggiate nelle vigne, degustazioni di sherry e di brandy, cene o pranzi… Potete informarvi presso le bodegas Tio Pepe, Sandeman, Fundador, i più antichi e gloriosi marchi di sherry di Jerez de la Frontera.