Viaggio a Pamukkale, gite archeologiche nei dintorni

Pamukkale è una località sorprendente per le sue magiche terme ma non bisogna sottovalutare la ricchezza del patrimonio archeologico nascosta nei dintorni

Pamukkale è una delle località più famose e visitate della Turchia, grazie alla grande bellezza delle sue celebri terme a terrazze, formatesi in migliaia di anni di sedimentazione e di lavoro dell’acqua, che attirano ogni anno migliaia e migliaia di turisti da tutto il mondo. Ma oltre le terme, la città di Hierapolis, un gioiello archeologico, è meta di un crescente turismo culturale che va alla ricerca di località dove conoscere e scoprire arte, cultura e storia di questi luoghi affascinanti e suggestivi.

In questa guida scopriremo le mete che si trovano a poca distanza di Pamukkale e che permettono di ammirare l’incredibile ricchezza storico-artistica di questo territorio, appeso tra oriente e occidente, attraverso delle gite archeologiche nei dintorni.

Ovviamente la prima tappa per una gita archeologica a Pamukkale è alla città di Hierapolis, sulla cima della collina delle terme, dove si può visitare l’incredibile centro ellenistico-romano dove moltissimi edifici sono ancora molto ben conservati nonostante i secoli e i forti terremoti che hanno causato l’esodo dei suoi abitanti nel corso del Medioevo.

Nato come centro religioso e termale in età ellenistica, Hierapolis ha vissuto un momento di splendore durante l’età romana, quando sono stati costruiti i principali edifici che si possono ammirare ancora oggi, per poi subire un lento e inesorabile declino durante la dominazione prima bizantina e poi selgiuchide fino al completo abbandono nel 1300.

Il gran numero di edifici antichi che si possono visitare in questa area archeologica presso Pamukkale è impressionante, ma i resti più spettacolari sono senza dubbio il teatro romano, che mostra ancora tutto il suo splendore. La cavea, di grandi dimensioni, è stata riportata alla sua originaria maestosità grazie al restauro completato di recente dalla missione archeologica italiana, mentre dell’area sacra di Apollo, dove sorgevano i principali templi della città, oggi rimangono le suggestive colonne finemente decorate in piedi su un possente basamento.

Una curiosità di questa area sacra è che per migliaia di anni una leggenda voleva che essa fosse una porta per entrare nel regno sotterraneo dell’Ade; di recente è stato scoperto che una particolare composizione chimica delle rocce nelle grotte del sottosuolo della collina porta all’esalazione di gas velenosi che probabilmente i sacerdoti del tempio interpretavano come l’atmosfera degli inferi.

Oltre alla parte monumentale, non bisogna perdersi il Museo di Hierapolis, situato nella zona delle antiche terme della città, che conserva e custodisce gli straordinari reperti venuti alla luce durante le numerose missioni archeologiche che negli anni si sono tenute in molte aree della città di Pamukkale.

Ad appena 8 chilometri dall’attuale centro di Pamukkale si trova un’altra interessante area archeologica: i resti dell’antica città commerciale di Laodicea, o Laodikya, che porta ancora il nome della moglie del sovrano Antioco II, il fondatore della città nuova sui resti di un centro urbano molto più antico, che risaliva almeno alla prima età del rame. Questa città ebbe una grande importanza strategica in epoca ellenistica e romana poiché era uno degli snodi principali per le merci, soprattutto i tessuti, che arrivavano dall’oriente garantendo così una grande ricchezza ai suoi abitanti.

In epoche successive per via di terremoti e carestie venne quasi del tutto abbandonata per poi essere nuovamente colonizzata prima da una comunità ebraica e diventare un importante centro vescovile. Oggi Laodicea è un parco archeologico di grande bellezza che impressiona i visitatori per la sua grande estensione e per gli edifici ancora parzialmente in piedi che dominano sulla pianura circostante.

Le aree più interessanti del parco archeologico sono le due vie ortogonali che fanno da base al reticolo urbano, via Siriana e via di Efeso; con la loro elegante cornice di colonne doriche, che accompagna tutta la loro estensione, creano un meraviglioso percorso dove passeggiare. Notevoli anche i resti dei due grandi teatri che un tempo potevano ospitare quasi 30.000 spettatori e il tracciato dello stadio, dedicato al padre dell’imperatore Traiano che governò l’intera regione. Tra i resti nella zona centrale della città si trovano anche quelli di un’antica basilica cristiana che è stata riconosciuta come una delle Sette Chiese dell’Asia, citate nell’Apocalisse di San Giovanni.

La terza meta per una spettacolare gita archeologica nei dintorni di Pamukkale è il parco archeologico di Afrodisia, nei pressi del villaggio di Geyre Mahallesi, forse uno dei più interessanti e ampi di tutta la Turchia, anche se meno frequentato dal turismo di massa essendo questa località fuori dalle principali vie turistiche. Questa particolarità lo rende la meta ideale se si vuole ammirare una città antica in quasi completa solitudine, accompagnati solo dal vento che soffia tre le antiche colonne.

Afrodisia era una delle città più importanti di tutta la zona anatolica, arrivando ad avere una popolazione di quasi 150.000 abitanti, grazie alla fiorente attività di estrazione del marmo, e prosperò per più di mille anni prima di essere progressivamente abbandonata per via delle alluvioni che colpirono la zona e le guerre che seguirono la dominazione selgiuchide. Tra le principali attrazioni di Afrodisia ci sono gli spettacolari templi dell’area sacra, il tetrapilo che troneggia all’ingresso della città, i grandi teatri ancora perfettamente conservati e lo stadio, che in epoca romana poteva contenere più di 30.000 spettatori.

Passeggiando tra le antiche strade lastricate circondate da eleganti colonne si può solo immaginare l’incredibile ricchezza e magnificenza che in antichità doveva avere Afrodisia; forse, l’edificio che più lascia trasparire questa grandezza è il possente Sebasteion, il tempio della famiglia imperiale, che con le sue incredibili decorazioni è uno dei gioielli del parco archeologico.

Il museo del parco di Afrodisia conserva un gran numero di reperti ritrovati durante gli scavi e i meravigliosi fregi che un tempo adornavano i frontoni dei templi. Questo museo è forse uno dei più ricchi di tutta la Turchia e la sua collezione di statue originali del periodo ellenistico è davvero da non perdere anche per via dell’interessante allestimento che offre numerose postazioni multimediali che permettono di vedere la città ricostruita in realtà virtuale.