Viaggiare da soli in Kerala

Viaggio a sud dell'India tra spezie e ayurveda

Foto di Francesca Di Pietro

Francesca Di Pietro

Travel Psychologist & Blogger

Travel Pyschologist & Coach, 80 paesi visitati, ama i viaggi lenti, la natura, i cani ed insegna yoga. Crede che i viaggi ci trasformino in persone migliori.

Anche se nella mia vita ho viaggiato in più di 75 paesi, non ero mai stata in India. Ho aspettato molto tempo prima di affrontare questo paese così complesso. Vi sarà sicuramente capitato di ascoltare o leggere tantissime storie contrastanti su questo paese, c’è chi se ne innamora e ci torna continuamente e chi invece ne è fuggito disgustato.

Così quest’anno ho deciso d’andarci, mi sentivo pronta, ma ho deciso di prendere le cose in maniera soft, ho iniziato da uno dei luoghi più facili: il Sud dell’India.

L’india è un paese davvero enorme, grande quanto un continente, ci vive più di un miliardo di persone, per grandi linee la parte sud del paese è la più ricca perché è quella con il clima migliore e con poca desertificazione, sicuramente si trova povertà, ma non miseria.

Il mio viaggio si è incentrato prevalentemente sullo stato del Kerala e su una breve tappa a Mumbai per un matrimonio indiano.

Il Kerala è famoso in tutto il mondo per le spezie e perché è la patria dell’Ayurveda. Se non siete familiari con questa filosofia diciamo che è un modo di vedere la vita che immagina che in ognuno di noi ci siano 3 dosha, ossia le forze vitali che rappresentano gli elementi della terra: vata, l’elemento aria/etere che nel corpo è rappresentato dal cervello, dal cuore, dai polmoni; pitta l’elemento fuoco, che nel corpo è rappresentato dal sistema digestivo, dal sangue, dal sistema endocrino, l’elemento kapha, che rappresenta l’acqua e la terra ossia elementi pesanti e nel corpo lo troviamo nella vescica, nello stomaco, nelle articolazioni, nel sistema linfatico. Non esiste un dosha migliore dell’altro, ogni essere umano ha un bilanciamento che influenzerà la sua vita, l’ayurveda cerca di modulare la vita sulla base dei propri dosha. Sulla base della presenza dei 3 dosha nel nostro corpo il medico disegna una dieta, dei trattamenti e delle indicazioni sullo stile di vita. Se ipotizzate un viaggio in questa regione vi consiglio di entrare di più nella disciplina ayurvedica, non sono leggendo qualche libro, ma magari scegliendo di soggiornare alcuni giorni in una clinica ayurvedica. Io sono stata una settimana al Somatheeram a Kovalam, la punta estrema dell’India. Il resort è sulla spiaggia ed è stata la prima clinica, nel ’85 ad avere un’apertura verso la comodità della struttura, infatti diciamo che ricorda un resort, ma più essenziale. Regalarsi un detox ayurvedico è davvero un’esperienza magica, sia se si va per curare una patologia o anche solo se si vuole curare maggiormente l’aspetto estetico. Ogni persona viene visitata da un medico ayurvedico che gli indicherà il percorso più adatto. Ogni giorno si fa meditazione, yoga, si mangia sempre vegetariano ayurvedico e si hanno circa 2,5h di trattamenti quotidiani che sono solitamente sempre un ora di massaggio rilassante a 4 mani e poi un ora circa di trattamento curativo. Il principio è quello di eliminare molte tossine e di equilibrare l’organismo. Per me è stata un’esperienza meravigliosa che rifarò sicuramente l’anno prossimo.

Per avere un’idea del Kerala più completa, vi suggerisco due giorni pieni nella città di Kochi. Kochi all’epoca delle colonie era il porto principale per il commercio delle spezie, oggi giorno è una città molto grande, ma la parte interessante da un punto di vista turistico è Fort Kochi, ossia la punta verso la laguna. Vi consiglio infatti di alloggiare qui. La cosa più bella da fare è passeggiare senza meta, fotografando e facendo shopping selvaggio. Mattacherry è la parte dei bazar, ancora oggi ci sono tantissimi magazzini di spezie e negozi che vendono olii essenziali, spezie, saponi e profumi, la qualità è davvero molto alta e il profumo inebriante. La parte di Fort Kochi è quella più coloniale, con tantissime case ora trasformate in hotel. C’è una bellissima vibe, piccoli caffè, bar con piante e muri colorati, molti stranieri si sono trasferiti tra questi vicoli per il clima e l’aria rilassata. La Sinagoga e il Palazzo Olandese sono alcune delle attrazioni turistiche principali, ma come sempre vi suggerisco di camminare e riempirvi gli occhi. La parte che costeggia la laguna è piena di quelle che vengono chiamate le reti cinesi. Sono enormi vele di rete tenute su da un complicato sistema di carrucole, con l’alta marea si immergono e con la bassa si portano fuori. Ancora oggi vengono utilizzate per pescare ed infatti nel quartiere dei pescatori è possibile comprare il pesce e farselo cucinare dai ristorantini alle spalle per pochissime rupie. La cucina del Kerala è davvero molto buona, specialmente i gamberoni, ricordatevi però che solitamente è molto molto piccante.

Ogni persona che visita Kochi poi si sposta almeno un paio di giorni nelle Backwaters, ossia una rete di laghi e canali salmastri che corre parallelamente al Mar Arabico. La maggior parte delle persone visita questi canali in houseboat , quindi dormendo in barca, le barche anche quelle di lusso sono comunque abbastanza piccole, trascorrerete tutta la giornata ammirando il paesaggio e osservando gli uccelli. Perfetta per un relax estremo.  Io ho optato per un’alternativa che mi desse sia la possibilità di vivermi l’atmosfera delle backwaters, ma anche di non annoiarmi, ho dormito al Coconut Lagoon che si trova proprio sulle rive del Lago Vembanattu, è accessibile solo via fiume. Il posto è stupendo, ogni stanza è un cottage, e per muoversi tra un luogo e l’altro ci sono piccoli ponticelli. La struttura è immersa nella natura, ogni mattina c’è un giro di birdwhatching e una visita al giardino delle farfalle. L’hotel organizza una crociera al tramonto e per chi vuole, io lo consiglio vivamente, la mattina è presto è possibile fare un giro dei piccoli canali completamente ricoperti di water lily in fiore e visitare i villaggi vicini. Ogni mattina c’è una lezione di yoga in una shala vista lago e c’è un centro ayurvedico interno.

Se vi spostate lungo le rotte della ferrovia, vi consiglio di usare i treni locali, è davvero il modo più comodo per spostarsi. I treni sono di 6 classi, io ho viaggiato in 3 categoria ed era comodissima, con aria condizionata e posto numerato, i posti un seconda e prima classe sono davvero pochi, quindi è necessario prenotarli con largo anticipo.

L’ultima tappa del mio viaggio in Kerala è la zona di Thekkady, molto famosa per le spezie. Questa zona si trova più alta rispetto al resto del Kerala, è uno dei posti più famosi per la produzione di tè. Se avete modo chiedete al vostro autista di fermarsi in una piantagione, anche solo per vedere più da vicino le colline disegnate da tantissimi cerchi di piante da té, meglio se riuscite a fermarvi in un posto più alto in modo da avere una visione migliore.

Questa zona è molto famosa anche per la produzione delle spezie, anche se può sembrare banale, fate un tour in un giardino delle spezie, vi racconteranno tantissime curiosità sulle spezie e sentirete profumi mai provati fino ad ora.

Il paesino di Thekkady è una lunga strada con tantissimi negozi e ristorantini, molte scelte alberghiere sono piuttosto caotiche e anonime, io ho dormito allo Spice Village perchè è uno dei pochi che ha un’ampia zona verde esclusiva, in questo modo si avrà la sensazione di essere immersi nella natura essendo invece al centro del paese. È un ecolodge, completamente autosufficiente, il suo personale è gentilissimo e sarà super feclice di mostrarvi come il lodge si autoalimenti e anche di come fare la carta riciclata, nel caso in cui alle elementari quel giorno foste stati malati. Lo Spice Village è vicinissimo al Periyar Tiger Reserve, uno dei parchi naturali più belli dell’India e uno dei pochi posti dove è possibile avvistare le tigri. Con questo non voglio dire che sia facile avvistarle, ma ci sono diversi tipi di safari che si possono fare, di durata variabile e anche dei trekking molto belli, dove si potrà essere a contatto ravvicinato con molti animali (non tigri, non temete). Mi raccomando prima di scegliere il tipo di attività da fare controllate il tempo, perché se vi trovate in una stagione piovosa ci sono molte sanguisughe. Io infatti ho fatto solo un giro del parco lungo il fiume con dei battelli pubblici, è stato molto bello lo stesso e ho potuto osservare molti animali che venivano a bere e centinaia di uccelli.

Se vi state chiedendo come sia viaggiare in Kerala da sole, magari per una donna, vi posso assicurare che è del tutto sicuro, le persone sono incredibilmente gentili e disponibili e non faranno che aiutarvi in ogni momento. Ufficialmente faccio parte di una di quelle persone che si è completamente innamorata dell’india e che ora vorrà tornarci ogni anno per scoprire nuovi stati. Sicuramente iniziare dal Kerala è una buona strategia per avere un impatto soft.