Con la Transiberiana d’Italia tra gli eremi di Celestino V in Abruzzo

Pietro da Morrone, divenuto papa col nome di Celestino V, trovò rifugio sulla Maiella e qui costruì (o ristrutturò) straordinari eremi

Si dice che, la Maiella, sia una montagna sacra. Secondo la leggenda Maja si accasciò qui, distrutta dalla perdita del figlio Ermes. Ed è qui, in questa terra difficile e benedetta, che si trovano splendidi eremi: gli eremi di quel Pietro da Morrone che divenne Papa Celestino V.

Perché la Maiella, in Abruzzo, è ritenuta sacra? Perché qui le vicende degli dei s’incastrano con la fede, e il luogo è permeato di spiritualità. Si racconta che Ermes sia stato seppellitto sotto il Gran Sasso, per questo soprannominato “Il Gigante”; e che la madre, Maja, trovò rifugio dal dolore in un massiccio lì vicino che – da quel momento – prese il nome di Maiella. Ma è anche stata casa, questa montagna, di monaci in cerca del Divino. Ed è il luogo ideale, coi suoi paesaggi lunari, i prati e i torrenti, per meditare e per riflettere.

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L’Eremo di Santo Spirito

La Maiella fu scelta persino da due eremiti che, poi, furono eletti papi: Dauferio (Papa Vittore III) e Pietro da Morrone (Celestino V). Nato in Molise, quest’ultimo si mise in cammino alla soglia dei vent’anni per raggiungere Roma e farsi consacrare sacerdote, ma una bufera di neve lo costrinse a cercare rifugio proprio sulla Maiella: trovò qui una grotta, e vi rimase per ben tre anni dando inizio alla sua vita da eremita. Divenuto prete si rintanò in una grotta del monte Morrone, e poi nella valle di Roccamorice: qui costruì un eremo straordinario, sito a 600 metri d’altitudine e interamente scavato nella roccia.

Costruito sotto una roccia intorno all’anno Mille, e ristrutturato da Pietro da Morrone, è invece l’eremo di Santo Spirito a Maiella. Mentre nel comune di Sulmona si trova l’eremo di Sant’Onofrio, dove Celestino V si trasferì nel 1293 e dove ricevette la notizia di essere stato nominato papa. Infine l’ultimo eremo, quello di San Giovanni: è il più affascinante e il più difficile da raggiungere, in quanto ci si arriva solo con una scalinata che conduce ad una cengia lunga 16 metri che, negli ultimi tre, costringe a strisciare a pancia in giù.

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L’Eremo di Sant’Onofrio

Qual è il modo migliore per raggiungere gli eremi di Celestino V? Salire a bordo della Transiberiana d’Italia, per un’escursione nel cuore dell’Abruzzo e del Molise tra Parchi Nazionali e Riserve Naturali, attraverso le montagne e le strette gole. Si parte da Sulmona e si raggiunge la stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo, per poi scendere a Castel di Sangro, risalire fino a San Pietro Avellana e ridiscendere ad Isernia.

A bordo di un convoglio storico con carrozze Centoporte e Corbellini realizzate tra il 1920 e 1930, si raggiunge la Maiella. E si va alla scoperta, tramite affascinanti trekking, di quegli eremi così straordinari.

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