Perché è arrivato il momento di andare alle isole Comore

Il paesaggio assomiglia moltissimo a quello delle Seychelles, ma le isole sono ancora un paradiso incontaminato

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Redazione

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Se cercate un nuova meta ancora poco esplorata nell’Oceano Indiano vi consigliamo di andare alle Isole Comore.

Il paesaggio assomiglia moltissimo a quello delle Seychelles, con spiagge di sabbia bianchissima, mare trasparente e quelle rocce granitiche che affiorano dall’acqua levigate dai venti, il tutto circondato da una splendida barriera corallina. Una vera cartolina.

Se già molte delle spiagge delle Seychelles sono semi deserte, quelle delle Comore lo sono quasi completamente. Non sono, infatti, tantissimi i turisti che le visitano. Ma questo paradiso incontaminato potrebbe durare ancora per poco.

Sono sempre più le compagnie aeree che hanno deciso di fare rotta verso questo arcipelago e di portare i turisti alla scoperta di una terra ancora inesplorata. L’ultima ad atterrare al Prince Said Ibrahim International Airport di Moroni è la Turkish Airlines, che proprio di recente ha aggiunto al suo network la Capitale e la più grande città dell’arcipelago, che si trova sull’isola principale di Grande Comore. I voli della compagnia di bandiera turca ci arrivano tre volte alla settimana.

Le Comore furono soprannominate “isole della luna” dai marinai arabi e “isole dei profumi” da quelli europei che misero piede per la prima volta su questi esotici lidi. Qui cresce un’abbondante varietà di piante profumate come il caprifoglio, l’orchidea e la gardenia, ma nell’aria si respira profumo di ylang-ylang, di vaniglia e di noce di cocco. Tutt’oggi l’agricoltura è il settore trainante dell’economia nazionale, ma tra qualche anno potrebbe essere il turismo a far crescere il Pil del Paese.

Le isole che formano l’arcipelago delle Comore sono tre: Grande Comore, Mohéli e Anjouan. Grande Comore è la più grande e dove si può trovare la maggior parte dei servizi. Grazie al passaggio nei secoli di diverse popolazioni, è un mix di architettura araba (la religione ufficiale è l’Islam, quindi ci sono diverse moschee), calore africano e di eleganza francese (gli ultimi a dominare l’arcipelago, che sono riusciti a tenere per sé la vicina isola di Mayotte).

Molto più selvagge sono Mohéli e Anjouan, dove i turisti sono decisamente pochi. Chi cerca un po’ di movimento può scegliere la Capitale, con i negozi, il porto e l’aeroporto, e da lì muoversi alla scoperta delle isole, ma per chi è alla ricerca di luoghi isolati il consiglio è di allontanarsi un po’ dai centri abitati.

La spiaggia e lo snorkeling non sono le uniche attività che si possono fare alle Comore. Il paesaggio è piuttosto vario e l’entroterra è montano. Su Grande Comore c’è la montagna più alta, il Karthala, 2.316 metri, che è ancora un vulcano attivo. Si organizzano trekking guidati per ammirare la caldera o tour in bicicletta. Nei pressi del villaggio di Mitsamiouli c’è il bellissimo Lac Sale nato all’interno di un cratere vulcanico e al largodi Hahaya, non lontano dall’aeroporto, si può praticare dolphin-watching.

Vale la pena fare un’escursione sull’isola di Mohéli (o Mwali) anche solo per ammirare le tartarughe giganti che vi depongono le uova.

Non sono tanti gli hotel sulle isole. La maggior parte si trova su Grande Comore, ma ci sono lodge piuttosto economici (e spartani) anche sulle altre due. Tutti, però, si trovano lungo la costa.

Il clima delle isole Comore è tropicale e la stagione delle piogge va da novembre a maggio. Se decidete di regalarvi una vacanza su una delle isole tenete conto del fattore climatico, qui si scatenano dei veri monsoni. Sarebbe un peccato intraprendere un lungo viaggio  (quasi 12 ore di volo da Istanbul) per stare sotto l’ombrello…