La Milano cantata da Adriano Celentano

A Milano, Adriano Celentano c'è nato e cresciuto: ecco quali sono i luoghi del cuore dell'amato "Molleggiato"

Vicino alla Stazione Centrale di Milano nasceva, da due emigranti pugliesi, una delle più grandi voci del panorama musicale italiano: Adriano Celentano.

Il “Molleggiato”, chiamato così per le sue peculiari movenze sul palcoscenico, vanta una carriera lunga oltre mezzo secolo, con un totale di 40 pubblicazioni. Nonostante la fama e il successo a livello nazionale e internazionale, Celentano è sempre rimasto profondamente legato alla sua Milano e ai luoghi che hanno segnato la sua vita.

Non è solo la via Gluck, la sua strada natìa, a riportare alla mente aneddoti e tappe importanti, ma ogni vicolo e ogni strada della metropoli lombarda nascondono pezzi di vita vissuta e trascritta, poi, nei suoi testi.

La strada che lo ha reso “il ragazzo della via Gluck”

Adriano nasce al civico numero 14, in una via Gluck immersa nel verde della periferia milanese. Proprio nella sua canzone viene raccontato l’ammodernamento della città, con il prato che ha lasciato il posto a quintali di cemento in meno di 10 anni.

Era il 1966 e Celentano metteva piede per la prima volta sul palco dell’Ariston di Sanremo proprio raccontando questo strascico della sua infanzia. Una ballata folk, dove l’adolescenza lasciava il posto all’età adulta, in una metafora che paragonava se stesso al proprio quartiere che mano mano entrava in un processo di urbanizzazione.

Via Gluck è nel pieno centro del quartiere Greco di Milano, e costeggia la ferrovia che porta alla Stazione Centrale. Paradossalmente, nonostante il carattere etnico e frenetico della zona, è stata proprio questa canzone a renderla celebre.

Via Cesare Correnti, dove il tempo si soppesa in attimi

La storia di Celentano e via Cesare Correnti scorre sul binario della sua adolescenza, quando, dopo aver abbandonato le scuole elementari, inizia una proficua collaborazione con un negozio di orologeria nel cuore della zona di Porta Ticinese. 

La passione per gli orologi ha accompagnato il cantautore milanese per tutta la vita, a tal punto che ancora oggi – per diletto – si dedica alle riparazioni “fai da te”.

Il ritmo, è sempre stato uno dei punti di forza della musica rock di Celentano, che ha innovato a inizio Anni ’70 il panorama culturale italiano (e non solo). La sua esperienza da emigrato lavoratore toccava il cuore di tutta un’Italia che, all’epoca, viveva costantemente il dolore del trasloco al Nord, nel tentativo di cercare la fortuna.

Il Santa Tecla, dove tutto ebbe inizio 

Cosa ci fanno Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Luigi Tenco e Adriano Celentano nello stesso posto? Semplice, iniziano assieme la loro carriera. Per farlo non vi poteva essere location migliore del Santa Tecla, uno dei club più quotati dai giovani milanesi degli Anni Sessanta.

Nato nel centro cittadino, a due passi dal Duomo, nel lontano 1951, a oggi il locale è ancora in attività grazie a un restyling moderno in stile newyorkese, e sta tentando di ritrovare gli antichi fasti dando spazio ad artisti emergenti e ad altri già affermati.

Il Palaghiaccio, che lo consacra come “il molleggiato”

Sorge in via Piranesi, ed è oggi stato convertito in location per eventi, quel Palaghiaccio che nel 1957 diede vita alla “leggenda Celentano”. Qui si tenne il Festival del Rock and Roll e Danze Jazz, in cui ci fu la prima esibizione del cantante come ballerino, poiché il leggendario Torquato il Molleggiato, che accompagnava i suoi spettacoli musicali, rimase chiuso fuori.

Una sfortuna che diede origine al mito: quella sera Adriano si conquistò il soprannome che lo ha accompagnato per tutta la sua florida carriera grazie a movenze esagitate e al suo stile inconfondibile.

Il Naviglio Grande, la meraviglia delle acque raccontata da Adriano al cinema

Milano è stata sempre il fulcro di tutte le sue opere, dalla musica alle pellicole cinematografiche. Infatti, la sua prima regia fu proprio “Super rapina a Milano”.

Quello che, ai tempi della proiezione, era il cuore del quartiere operaio, si è trasformato oggi nella Milano da bere. La Darsena è stata completamente riqualificata in occasione dell’Expo 2015, tramutandosi in una spiaggia e una passeggiata per milanesi e turisti.

Porta Ticinese