Dubai, tra quartieri storici e zone industriali di tendenza

A Dubai non ci sono solo grattacieli futuristici e isole artificiali, ma quartieri ricchi di storia ed ex zone industriali riqualificate

Dubai non è una città fatta solo di grattacieli futuristici e di isole artificiali. Ci sono zone molto pittoresche che non ci si aspetta di trovare in una metropoli che guarda al futuro. Come Old Dubai, con i suoi edifici bassi color miele e le torri del vento; il creek attraversato dagli abra, le tipiche imbarcazioni di legno; e i suq. Ma anche i quartieri industriali periferici, un tempo sede di fabbriche e oggi design e art district innovativi.

Una passeggiata ad al-Fahidi, conosciuta anche come Bastakiya, è il modo migliore per fare un salto nel passato di Dubai. Questo quartiere storico è uno dei siti culturali più antichi in città, nonché l’ultimo quartiere delle torri del vento rimasto sulla sponda araba del Golfo Persico. Le case dalle mura grezze che proteggevano la privacy delle famiglie ricche che vi abitavano ne sono diventate il simbolo. Erano sovrastate da speciali torri, che catturavano il vento e lo incanalavano all’interno dell’abitazione: una forma antica, ma efficace, di aria condizionata. Oggi all’interno di questi edifici sono stati ricavati locali e ristoranti tipici, gallerie d’arte, fondazioni e spazi per eventi. Un tour in questa zona regalerà uno scorcio unico del passato di Dubai.

Gli abra navigano su una rete di canali artificiali con alcune fermate fisse e sono il mezzo di collegamento più veloce ed efficace per raggiungere i suq. Una sorta di autobus – il biglietto costa solo un dirham pari a 0,09 euro – che fa la spola da una parte all’altra del creek, il largo canale di acqua di mare che taglia in due la città. Le vecchie imbarcazioni di legno non hanno sponde, quindi bisogna tenersi ben saldi per non finire nell’acqua. Si possono visitare gli antichi mercati dell’oro, dei tessuti e delle spezie. Strutture di legno con colonnati intagliati e tantissimi negozietti pieni zeppi di merce dove i profumi delle spezie si mischiano tra loro creando un’unica essenza esotica e inconfondibile. Addentrandosi nei vicoli si scopre un altro tipo di shopping district: quello del ‘fake’ ovvero dei falsi. Borse, scarpe e tutto ciò che è esposto nelle scintillanti vetrine del Dubai Mall, il centro commerciale più grande del mondo, lo si trova anche qui. Finto, ovviamente. Nei suq la parola d’ordine è contrattare. E non si torna mai in hotel a mani vuote.

Come accaduto già in molte città europee e americane, anche a Dubai sono stati riqualificati ex quartieri industriali fatti di magazzini e fabbriche, trasformati in show room, gallerie d’arte, locali trendy e spazi di coworking. Il più famoso è Al Quoz, un luogo che non ci aspetterebbe mai di trovare qui. Ci si aggira tra capannoni e loft alla scoperta di artisti locali e internazionali, di oggetti di design importati o autoctoni e di negozi di abbigliamento che coniugano le esigenze emiratine con le tendenze cosmopolite. La zona si anima ancor più durante la Dubai Design Week (a novembre), una settimana di eventi sparsi per tutta la città, e per l’Arts Fest (a gennaio) durante il quale, oltre alle esposizioni d’arte, vengono organizzate performance artistiche e musicali per le strade, workshop, reading e molto altro ancora.