Cosa vedere sull’Isola di Man, gioiello nel Mare d’Irlanda

L’Isola di Man è una realtà unica nel Mare d’Irlanda, un luogo carico di fascino e mistero che sembra arrivato dal canto di un bardo

Foto di SiViaggia

SiViaggia

Redazione

Il magazine dedicato a chi ama viaggiare e scoprire posti nuovi, a chi cerca informazioni utili.

L’Isola di Man è un luogo unico da tutti i punti di vista; è uno stato indipendente legato alla Gran Bretagna, che batte una sua moneta e ha il suo parlamento, dove è sopravvissuta una forma molto particolare di cultura che unisce la tradizione celtica con quella norvegese, dove viene parlata la lingua mannese e dove vive una specie di gatti senza coda unica al mondo.

Quest’isola ha una storia antica che si perde nelle saghe che cantano le gesta di giganti e dei mitici re celtici delle isole britanniche, e può vantare uno dei parlamenti più antichi della storia, istituito nel 900 d.C. e in funzione da allora. In questa guida scopriremo le mete più interessanti e suggestive dell’Isola di Man, misterioso gioiello nel Mare d’Irlanda, raggiungibile dalla “terraferma” in traghetto o in aereo.

La città principale dell’Isola di Man è Douglas, dove hanno sede le istituzioni statali ed economiche, che conta 30.000 abitanti, quasi la metà dell’intera popolazione di Mann; il centro offre numerose attrazioni da non perdere, come il castello del rifugio, la Douglas head e il Museo Manx. Il castello del rifugio è un’antica torre che da secoli offre riparo ai pescatori e ai marinai, che in caso di cattivo tempo o persino di naufragio si mettevano in salvo sotto la sua volta.

La Douglas Head è una curiosa località situata nella parte più alta della baia di Douglas dove si trovano una serie di edifici inusuali in stile vittoriano: costruite a metà Ottocento, queste strutture sono una Camera Obscura – dove, grazie ad un sistema di specchi e lenti, è possibile osservare il paesaggio esterno proiettato in una sala buia –, un auditorium, un faro e una suggestiva porta in stile gotico. Una tappa obbligata per i turisti dell’Isola di Man in vacanza con tutta la famiglia.

Il Museo Manx è, invece, una sorta di scrigno che conserva un gran numero di reperti che permettono di ripercorrere la storia dell’isola dai primi insediamenti umani fino ai nostri giorni; nelle sue sale si trovano le più antiche opere d’arte che i primi abitanti dell’Isola di Man incisero su grandi pietre basaltiche e una ricca collezione che narra il rapporto dei mannesi con il mare, una simbiosi che dura da più di 1500 anni. Inoltre, in città vale la pena fare un giro sulla suggestiva Promenade da cui si gode di una spettacolare vista sulla baia di Douglas e dove si può salire sui tipici tram trainati da cavalli che ancora percorrono i binari per le strade della città.

Nella punta a sud ovest dell’isola si trova il villaggio di Cregneash dove il tempo sembra essersi fermato all’inizio del XIX secolo. Infatti, questa piccolissima realtà è stata mantenuta con il tipico aspetto dei villaggi mannesi di due secoli fa: una sorta di museo a cielo aperto. Qui si possono visitare le antiche abitazioni dell’isola di Man, i cottage in pietra dipinti di bianco e ricoperti da un tetto di paglia, e fare una divertente passeggiata nella fattoria didattica che mostra tutto l’armamentario di attrezzi utilizzati in passato per l’allevamento.

Vi capiterà di fare la conoscenza con uno dei animali tipici dell’Isola di Man, la pecora Loaghtan dalle quattro corna, una rarissima razza di pecore che vive solo su quest’isola e in pochissime altre realtà insulari attorno alla Gran Bretagna. A Cregneash si trovano anche il Museo del folklore, un concentrato di quella cultura celtico-norvegese che rende unica questa terra, e la casa-museo di Ned Beg, il poeta nazionale mannese, vissuto alla fine del XIX secolo a cui l’isola di Man deve moltissimo per la ricerca e lo studio delle antiche ballate e la poesia tramandata oralmente fin dal tempo dei bardi celtici.

Appena fuori da Cregneash si trovano i resti di Mull Hill, uno straordinario luogo di sepoltura di epoca neolitica, caratterizzato dai grandi cerchi concentrici di pietre conficcate nel terreno a formare una misteriosa e suggestiva struttura megalitica. Come per Stonehenge, in Britannia, queste rovine attraggono ogni anno moltissimi turisti e curiosi sull’Isola di Man che vengono a passeggiare tra queste pietre magiche.

Sul lato occidentale dell’isola si trova, invece, il porto di Peel, una cittadina di circa 6000 abitanti che per secoli è stata il centro della pesca dell’intera isola di Man, mentre oggi è un’interessante meta turistica per via del suo spettacolare castello. Situato sull’Isola di San Patrizio, collegato all’isola “maggiore” da una passerella, il castello di Peel è una delle costruzioni antiche più straordinarie di tutta l’Isola di Man sia per la grandezza che per lo stato di conservazione. Il castello venne fondato dai vichinghi intorno all’anno Mille e da allora ha subito assedi, ricostruzioni e ampliamenti fino a diventare la grande struttura odierna, che da febbraio ad agosto è completamente visitabile dai turisti.

Al suo interno si possono visitare le grandi sale, le mura, le torri ancora in piedi e la spettacolare cattedrale di St. German della quale sono rimaste integre solo le possenti pareti delle navate mentre il tetto è scomparso, andando così a creare un suggestivo monumento dal quale si ammira il cielo dell’Isola di Man. Ci sono studiosi che in questo castello riconoscono perfino la famosa Avalon di Re Artù e questa leggenda ha alimentato negli anni un turismo culturale molto intenso.

A Peel si trova anche un’altra attrazione da non perdere, l’House of Manannan Museum, dedicato alla tradizione celtica dell’isola di Man, che ha la forma di una tipica abitazione di età celtica e al suo interno conserva una riproduzione in materiali originali di una nave vichinga in tutto la sua maestosa e impressionante grandezza. Inoltre, nelle sue sale si trovano moltissimi reperti ritrovati durante gli scavi archeologici nei dintorni di Peel che testimoniano come l’uomo abbia abitato quest’isola da tempo immemore.