Cosa vedere in India: documenti d’ingresso, mete e città da non perdere

Cosa vedere in India? Sembra proprio una bella domanda, specie se si considera che il Paese è molto antico e ospita innumerevoli attrazioni

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Redazione

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Su cosa vedere in India si potrebbe scrivere centinaia di libri, e nemmeno quelli basterebbero. Durante la sua storia millenaria, l’India è stata influenzata da numerose culture e tradizioni, tra i quali spiccano quelle cinese, quelle araba e persino quella cristiana, sviluppatasi negli anni dell’occupazione britannica. L’India ha dato vita a molti personaggi illustri del calibro di Mahatma Gandhi (che veniva, appunto, celebrato come la gran anima indiana). Tutt’oggi vi convivono pacificamente diverse tradizioni culturali e religiose. La maggior parte degli abitanti dell’India è di religione induista. Tuttavia, a grandi linee i cittadini indiani si dividono nei vari culti religiosi che essi frequentano a seconda della propria casta o delle proprie convinzioni religiose. In misura minore nello Stato indiano è rappresentato l’Islam: esso è predominante solo in alcune regioni.

Infine, tra le religioni di massa conosciute in tutto il globo presenti in India, gli ultimi posti sono occupati dal cristianesimo protestante (Chiesa anglicana) e dal buddismo. A seconda di quello che si cerca, si potrebbero stilare classifiche differenti su cosa vedere in India. Per esempio, gli amanti del silenzio e della calma, potrebbero avventurarsi nella giungla indiana al calare della sera, dove passare del tempo in completa solitudine e unione con la natura circostante. Tutti coloro che invece, amano trovarsi nei centri urbani in mezzo a tante altre persone potrebbero prendere in considerazione l’idea di recarsi nelle grandi città indiane, ad ammirarne l’architettura e lo sviluppo urbanistico. Tuttavia, ancor prima di partire alla scoperta dell’India, bisogna sapere quali documenti preparare.

Innanzitutto, bisogna recarsi al consolato indiano a Roma (o vedere se c’è una sua filiale nella propria città di residenza) e fare la richiesta per avere il visto turistico. Generalmente, le autorità indiane impiegano circa 2 mesi per svolgere le proprie ricerche e confermare l’esattezza dei dati immessi nel cartiglio per richiedere un visto turistico d’ingresso in India. Il costo del documento è davvero misero. Si parla di circa 71 euro, che potrebbero salire leggermente per via di alcune questioni prettamente burocratiche. E una volta che si è arrivati a destinazione, come scegliere cosa vedere in India? Quasi tutti i manuali turistici consigliano caldamente d’iniziare dalla città di Bengalore (o Bengaluru). Si tratta di una vera San Francisco indiana, attorniata da tantissime macchine e luci al neon quasi ovunque.

Tuttavia, è meglio non lasciarsi ingannare dalle apparenze. Nonostante dall’esterno Bengalore possa sembrare un centro urbano molto movimentato e dinamico, dall’interno è, invece, una città calma e rilassata. Il tutto grazie al suo boom tecnologico, che spinge molti programmatori ed esperti d’informatica indiani a restare a casa e lavorare sulle nuove tecnologie nella sfera IT. A Bengalore vi sono vari locali in cui si può assaggiare dell’ottima birra locale. Qualora, invece, ci si stancasse della città e del traffico, si potrebbe prendere in considerazione l’idea di visitare il centro storico della città. Vi sono contenuti diversi edifici molto interessanti, risalenti ancora all’epoca coloniale. Tutt’intorno, invece, vi è la giungla. Perché non ritagliare del tempo per visitarla? E dopo Bengalore si consiglia di fare sosta a Delhi.

Nella città è ospitata la più grande moschea della regione, la Jama Masjid. Delhi è una delle città più grandi, e non a caso è la capitale, sia culturale che amministrativa, dell’India. A differenza di Bengalore, Delhi è una città molto dinamica e movimentata. Per spostarsi nelle strade della capitale si deve spesso fare a gomitate pur di raggiungere una meta. Si consiglia di fare visita all’antico bazar nel centro storico di Delhi e vedere anche il tempio Bahai, la cui area naturale è interamente dedicata alla meditazione in mezzo alla natura. In India si consiglia anche di visitare la città di Chennai, molto nota per il suo traffico denso. Nell’antico centro urbano si possono vedere anche gli edifici coloniali costruiti dagli inglesi a cavallo tra il 19° e il 20° secoli. Da vedere a Chennai sono assolutamente le torri del tempio, tanto maestose da oscurare persino gli edifici più alti.

Su cosa vedere in India si potrebbe scrivere ancora molto, ma non bisogna mai dimenticarsi di Hyderabad, una città ospitante un immenso centro storico. La moschea della città, la Masjid, è considerata come una vera e propria mecca da molti mussulmani. E se una parte della città è legata alle tradizioni religiose e alla propria storia, l’altra zona è in qualcosa simile alla ipertecnologica Tokyo. Infine, tra le città da visitare non bisogna dimenticarsi di Jaipur, descritta da molti come la città rosa dell’India. A Jaipur bisogna assolutamente visitare il Jal Mahal, un enorme edificio che sembra galleggiare sull’acqua, e il Govind Dev Ji, un tempio dedicato a Krishna.