Aenaria (Ischia): la piccola Atlantide nel Golfo di Napoli

C’è, nelle acque dell’isola d’Ischia, una piccola Atlantide: è Aenaria, un’antica città romana oggi sommersa dal mare. Piena di fascino e di mistero

L’isola d’Ischia nasconde un segreto. Nella baia racchiusa tra gli scogli di sant’Anna e il Castello Aragonese, sommersa da 9 metri d’acqua, sorge Aenaria. Un’antica città romana che è, oggi, una piccola Atlantide. E un luogo ricco di mistero. Per i romani, Aenaria era un importante centro industriale: qui venivano lavorati l’argilla, il ferro, il rame e il piombo.

La scoperta di Aenaria risale al 1972 quando due sub – Piero Boffelli e Rosario D’Ambra –, durante un’immersione al largo dell’isola d’Ischia, si imbatterono in un pezzo di galena, il minerale da cui si ricava il piombo, e in due pezzi di piombo da 36 kg. “Probabilmente ci troviamo di fronte ad una scoperta che lascia pensare all’esistenza di un centro abitato”, scriveva all’epoca Il Giornale d’Ischia. Una seconda immersione svelò poi la cinta muraria, realizzata secondo il sistema con cui i romani costruivano le loro città.

A studiare Aenaria furono, per primi, Giorgio Buchner e Don Pietro Monti, già impegnati negli studi su Pithekoussai, la più antica colonia greca dell’Occidente che sorgeva laddove oggi c’è Lacco Ameno, al lato opposto dell’isola d’Ischia. Fu proprio Monti, a ipotizzare che – Aenaria – andò distrutta a causa dell’eruzione del Montagnone-Maschiatta, accompagnata da terremoti d’entità molto forte.

E così, dopo l’immensità di Mauritia – il continente sprofondato sotto l’Oceano Indiano -, anche l’Italia ha la sua piccola Atlantide. Che, dimenticata per decenni, è stata oggi riscoperta. Tour guidati, in barche dai fondi trasparenti, permettono di ammirare gli antichi resti romani di Aenaria, ma anche importanti scenari dal punto di vista naturalistico. Paguri, stelle marine, ricci e tantissime altre specie animali e vegetali – oltre che una vasta prateria di Posidonia Oceanica – scorrono durante i tour. Accompagnandosi a resti archeologici dal fascino unico.

Resti che, negli anni, hanno continuato a restituire importanti reperti: enormi quantità di legname (a presupporre l’esistenza di una banchina e di una cassaforma lignea per le opere murarie in mare), ma anche numerose statuine, lingotti di metallo, anfore e strumenti che rivelano come, un tempo, ci fosse qu un insediamento stabile. I Romani, quindi, avrebbero abitato sull’isola d’Ischia. E, secondo le teorie che ruotano attorno ad Aenaria, vi avrebbero anche costruito delle fonderie di piombo.