Lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara in Sardegna

Un anello di 500 chilometri nella regione del Sulcis-Iglesiente-Guspinese alla scoperta delle antiche miniere sarde

Foto di Ilaria Santi

Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

La Sardegna è famosa per le sue splendide coste. Ma non tutti sanno che l’entroterra regala splendidi paesaggi, alcuni dei quali poco noti. Tra questi, il Cammino di Santa Barbara, un itinerario da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo nella regione del Sulcis-Iglesiente-Guspinese, nel Sud-Ovest dell’isola.

Questo cammino si sviluppa lungo un anello di circa 500 chilometri che parte e termina a Iglesisas. Il percorso è per quasi il 75% su sentieri, mulattiere, carrarecce e strade carrabili sterrate, mentre il restante 25% è costituito dalle strade lastricate dei centri urbani e da brevi tratti extraurbani asfaltati. Si cammina dal livello del mare fino a quota 900 metri, nel sistema montuoso del Marganai.

Lungo tutto l’itinerario è un continuo soffermarsi ad ammirare i paesaggi sardi, le formazioni geologiche, i resti archeologici, le strutture minerarie, grotte, spiagge di dune, chiese bizantine, nuraghi e tutte le altre bellezze che s’incontrano lungo gli 8mila anni di storia. Si attravesano località come Piscinas, Arbus, Sant’Antioco, Carbonia, Carloforte, per citare i più famosi.

Protagoniste sono le miniere sarde, come Porto Flavia, le miniere di Ingurtosu e Montevecchio, quella di Gutturu Pala con la casa di Carlo Marx che fu il suo scopritore, la miniera-museo di Su Zurfuru e altre ancora, ma il territorio naturale che fa da cornice alle opere realizzate dall’uomo nel corso dei secoli non sono da meno.

L’idea di creare un grande itinerario è nata dalla volontà di far riscoprire a passo lento gli antichi cammini minerari che in gran parte erano abbandonati oltre alla bellezza di questo territorio, sfruttato per i suoi minerali sin dal II secolo a.C.

Sulla base del chilometraggio, delle difficoltà di percorrenza e della disponibilità di strutture ricettive nei paesi e nei villaggi minerari attraversati, l’itinerario è stato suddiviso in 30 tappe della lunghezza media di circa 16 km ciascuna.

Molte tappe sono piuttosto brevi, per lasciare agli escursionisti il tempo di visitare i siti di archeologia classica e industriale di particolare fascino e bellezza.

Come il Cammino  di Santiago di Compostela, anche il Cammino Minerario di Santa Barbara prevede un “passaporto” per ciascun escursionista/pellegrino con credenziali che attestano l’avvenuto passaggio nelle singole tappe. A tutti coloro che avranno completato l’intero cammino viene consegnata una placchetta di ceramica che rappresenta una torre ovvero il logo del Cammino Minerario.

Chi non fosse interessato alle visite può tranquillamente suddividere le tappe a seconda dei propri gusti e del proprio ritmo, ovviamente tenendo conto della disponibilità delle strutture di accoglienza.

Il Cammino Minerario di Santa Barbara può essere percorso tutto l’anno, dato il clima mite di questa parte di Sardegna. Le strutture per l’ospitalità, spesso piccole e a gestione familiare, sono sempre aperte.