Un borgo per un weekend: Dolceacqua

Il borgo medievale del ponente ligure ha avuto un ospite eccellente che gli ha regalato fama eterna: Claude Monet

Foto di Ilaria Santi

Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Conta meno di 2mila abitanti Dolceacqua, il piccolo villaggio sulle colline dell’entroterra ligure tra Ventimiglia e Bordighera, in provincia di Imperia. Dolceacqua è un tipico borgo medievale della Val Nervia, lungo l’omonimo torrente. La parte più antica, ai piedi del Monte Rebuffao, è dominata dal Castello dei Doria e chiamata dagli abitanti ‘Terra’. Quella più moderna, chiamata, al contrario di quanto diremmo noi, ‘Borgo‘, si sviluppa sulla riva opposta, ai lati della strada che sale la valle. Da qualche anno Dolceacqua è stato insignito della Bandiera arancione, un prestigioso marchio di qualità turistico e ambientale assegnato dal Touring Club Italiano.

Il Ponte Vecchio, il simbolo di Dolceacqua

Claude Monet che visitò il borgo per ben due volte – una in compagnia di Auguste Renoir – definì il ponte medievale un ‘gioiello di leggerezza’, un capolavoro di armonia e di eleganza di forme, formato di un solo arco a tutto sesto di circa 32 metri di luce risalente al 1.400 o poco dopo. Il Comune di Dolceacqua ha collocato, nel luogo esatto in cui l’artista posizionò il suo cavalletto, due pannelli con la riproduzione di due quadri di Monet in cui furono raffigurati il ponte e il castello. Con i ruderi e il torrione centrale che testimoniano la tenacia dei suoi abitanti, il Castello dei Doria domina il borgo dall’alto e regala una vista mozzafiato della vallata. Il fortino, dove si eseguivano le pene capitali, segnava il confine tra la Liguria e il Piemonte.

Il borgo storico di Dolceacqua

Feudo dei Conti di Ventimiglia, poi fortezza inespugnabile della Repubblica di Genova fino all’epoca napoleonica, ha origini remote legate alle prime battaglie fra opposte fazioni. I resti delle vestigia oggi sono meta del turismo internazionale e fra i più celebrati della Liguria di ponente. Molto caratteristici, seppure danneggiati durante la Seconda Guerra Mondiale, i ‘carugi’ meritano un’attenta visita. Durante i fine settimana e d’estate sono frequentati da tanti turisti che passeggiano su e giù per i carugi.

Cosa vedere a Dolceacqua

Benché il borgo medievale sia piuttosto piccolo, sono numerosi gli edifici da visitare. Nella piazza della zona antica c’è la parrocchia di Sant’Antonio Abate del ‘400 che ingloba una torre angolare quadrata delle antiche mura, divenuta la base del campanile. All’ingresso del paese c’è la Chiesa di San Giorgio, costruita nell’XII secolo in forme romaniche, trasformata poi in epoca gotica e barocca. La cripta accoglie tuttora le tombe di Stefano Doria e di Giulio Doria. Se avete un quarto d’ora libero e volete riposarvi in un luogo fresco, vale la pena entrare nel nuovo Visionarium 3D, una sala proiezioni in 3D che proietta documentari d’interesse naturalistico, nei quali fotografia, musica e poesia si fondono in un crescendo di meraviglia alla scoperta dei dintorni di Dolceacqua. Se volete ammirare il borgo dall’alto, raggiungete l’Alta via dei monti liguri, accessibile in pochi minuti dalla parte nuova del villaggio. Incontrerete anche la piccola Chiesa di San Bernardo, famosa per i suoi affreschi medievali, restaurata di recente.

Le curiosità di Dolceacqua

I portali delle abitazioni del centro storico, lavorati in pietra nera locale, sono tanti e vari. Ce ne sono di tipo religioso, nobile o allegorico. Gli stemmi di origine napoleonica conservano tutt’ora il loro fascino. Andate a cercarli, ne vale la pena.

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