Cosa vedere nel borgo di Orvinio

Alla scoperta del bellissimo borgo medievale di Orvinio, nel Lazio: ecco cosa vedere

Foto di SiViaggia

SiViaggia

Redazione

Il magazine dedicato a chi ama viaggiare e scoprire posti nuovi, a chi cerca informazioni utili.

Il piccolo comune di Orvinio è situato in provincia di Rieti, sulle pendici di un colle a 840 metri s.l.m.. Orvinio è inserito nel Parco dei Monti Lucretili ed è menzionato tra i Borghi Più Belli D’Italia, un riconoscimento che si è guadagnato grazie al suo fascino, alle sue casette arroccate ed ai suoi romantici vicoli. Conta oggi poco circa 400 abitanti e le sue origini sono databili nel periodo in cui i siculi conquistarono la Sabina.

Il borgo rietino fu centro di grande fama e prestigio ed era conosciuto nel Medioevo come Canemorto, un toponimo che la leggenda attribuisce al nome che i soldati di Carlo Magno avrebbero dato ai saraceni qui uccisi in battaglia nell’817: “cani morti”, appunto.

Dopo essere stata per secoli sotto il dominio dei monaci Benedettini di Santa Maria del Piano, diviene nel XVI secolo feudo di nobili famiglie come gli Orsini, i Muti ed i Borghese, per entrare poi a far parte dello Stato Pontificio nell’800. Un luogo dalle vicende storiche movimentate, che conserva oggi l’eleganza di un centro medievale ed i ritmi assolutamente lenti di un tempo. È l’ideale per un weekend di charme, tra strette viuzze e antichi castelli.

Cosa fare e cosa vedere nel borgo di Orvinio

Orvinio è una gemma del Lazio tutta da scoprire che conserva nel perimetro dei suoi limitati confini incantevoli chiese e solenni palazzi fortificati. Tra le cose da vedere a Orvinio, c’è la Chiesa di Santa Maria dei Raccomandati, costruita nella seconda metà del XVI nella zona più sopraelevata del borgo, e famosa per custodire al suo interno preziose opere del pittore secentesco Vincenzo Manenti, a cui Orvinio ha dato i natali, e del padre Ascanio anch’esso nato tra le mura dell’antica Canemorto.

Nel centro storico della città si trova anche la Chiesa di San Giacomo, eretta invece nel 1612 per volere di Giacomo Muti, barone dell’epoca, ed anch’essa scrigno di prestigiosi dipinti del Manenti. Il centro di Orvinio conserva alcuni tratti visibili della cinta muraria che un tempo la cingeva, e passeggiando tra le strade del nucleo residenziale si possono ammirare splendidi esempi di abitazioni di epoca rinascimentale.

Attrazione principale di Orvinio è però il suo Castello, che difende la città fin dall’anno Mille e che ancora oggi mantiene fascino e arcaico carisma. La struttura oggi visibile è frutto di numerosi rimaneggiamenti ordinati dai diversi proprietari che hanno posseduto il castello, tra cui gli Orsini, che nel corso del Cinquecento lo ampliarono notevolmente. Le sue mura di cinta occupano gran parte del centro storico, e le sue stanze sono oggi spesso utilizzate per cerimonie e principeschi soggiorni, per gentile concessione dei marchesi Malvezzi-Campeggi, attuali proprietari.

Durante la bella stagione Orvinio diventa base perfetta per emozionanti escursioni a piedi, in sella ad una mountain bike oppure a cavallo tra i sentieri del Parco dei Monti Lucretili. La riserva naturale è un paradiso incontaminato disseminato di boschi di castagni e faggi, grotte ed altri siti di interesse geologico. Uno dei trekking più interessanti porta da Orvinio lungo i sentieri boschivi circostanti alla ricerca della Chiesa di S. Maria in Piano, per finire ad ammirare poi la suggestiva cascata sul vicino Rio Petescia, caratterizzata da acque incredibilmente cristalline.

Oltre che per aver dato i natali a celebri pittori come Vincenzo Manenti, Orvinio è anche stata culla di altri grandi ingegni, come l’incisore settecentesco Girolamo Frezza ed il romanziere Virgilio Brocchi. Le mura del borgo trasudano insomma arte e cultura da ogni singolo mattone.

Cosa mangiare a Orvinio

Un tour di Orvinio che si rispetti non può non includere un assaggio dei suoi sapori più genuini. Come spesso accade nei territori più autentici, al buon cibo sono dedicate a Orvinio numerose sagre gastronomiche che riempiono ogni anno il paese di gusti e profumi imperdibili. Il polentone ad esempio è la polenta locale a cui è dedicato un festival con ben due appuntamenti annuali, a gennaio e ad agosto, mentre il cecamariti è un tipo di pasta tradizionale fatta in casa, la cui sagra va in scena nel mese di giugno.

Ad ottobre invece si tiene Enorvinio, una grande manifestazione dedicata ai migliori vini ed alle più particolari birre, con focus sia sui prodotti del territorio sia alle eccellenze delle altre regioni italiane. Alle degustazioni alcoliche si uniscono proposte dalla migliore gastronomia locale, comprendente tra le altre prelibatezze sagne all’aglione o ai porcini e specialità alla brace, ed un ricco palinsesto di concerti ed esposizioni di manufatti artigianali.

Se ti è piaciuto il nostro racconto ascolta il podcast: Virgilio e Italia ti guideranno alla scoperta di questo borgo e degli altri 100 borghi del cuore scelti da SiViaggia.