Montecopiolo, il borgo leggendario

Da questo villaggio tra i monti marchigiani sono passati personaggi storici che hanno fatto l'Italia.

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Montecopiolo è un borgo che conta poco più di 1200 abitanti in provincia di Pesaro Urbino. Questo paradiso ha tanto da mostrare: dal punto di vista naturalistico vanta della presenza di numerose specie animali selvatiche tra cui il lupo e una flora oramai considerata rara, ma che ancora si può trovare sui monti di questo comune, come il Monte Carpegna (1.415 metri sul livello del mare), una delle vette più importanti dell’Appenino, protette dal Parco interregionale del Sasso Simone e Simoncello.

Proprio sull’omonimo monte si trova l’Eremo di Montecopiolo (o della Madonna del Faggio), che vanta impianti sciistici unici nel centro Italia. Gli impianti sciistici sono presenti anche nel capoluogo di questo comune sparso, Villagrande di Montecopiolo, racchiuso e difeso come una conchiglia dai rilievi che lo circondano.

Ai piedi del Monte Carpegna, in prossimità dell’Eremo, è situata la Faggeta di Pianacquadio, l’ultimo lembo di quell’immensa faggeta che un tempo ricopriva la sommità del monte, unico luogo nel centro Italia dove si possono osservare faggi plurisecolari e aceri di vario genere.

Anticamente era sede di un bellissimo castello del quale rimangono ancora alcune evidenze. È stato proprio il castello la culla della signoria dei Montefeltro, casata legata alla città di Urbino, che ebbe le radici in questo incantevole luogo, lasciandoci segni indelebili, pervenuti dall’Area archeologica del Castello di Montecopiolo nella quale s’incontra la storia di un intero territorio, il Montefeltro, e i resti archeologici da essa riaffiorati sono esposti nel museo del paese. Area archeologica che, grazie ai fondi della comunità europea, ha visto l’inizio dei lavori nel 2002 e tutt’oggi in atto (uno degli unici due casi nel nostro territorio nazionale).

Secondo una leggenda da queste parti passò San Francesco che desiderava fondare un convento. C’era tutto ciò che incantava il poverello di Assisi: l’acqua pura e gorgogliante di montagna, il bosco del Monte Palazzolo, la pace e il silenzio. Il progettò non poté realizzarsi perché, dice la leggenda, i suoi fraticelli si erano già impegnati per costruire il conventino di Sant’Igne nel comune di San Leo. San Francesco allora lasciò a questi luoghi una benedizione speciale, che mai il terremoto li avrebbe toccati e che avrebbero avuto lustro perenne.

Sul territorio sono presenti i Balconi di Piero della Francesca, che hanno dato sfondo alle opere La Resurrezione e la Natività, grazie all’impegno dell’associazione Montefeltro Vedute Rinascimentali e le ‘’cacciatrici’’ di paesaggi. Anche Leonardo da Vinci ha scelto i paesaggi del Montefeltro come sfondo per la famosa Gioconda, che da queste vette si possono ammirare e che nelle giornate più limpide sfiorano anche le coste balcaniche.