Riviera di Ponente: i borghi più belli da visitare

Quattro itinerari alla scoperta dei borghi storici del ponente ligure: da Borgio Verezzi a Millesimo, da Pigna ad Apricale

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Fin dall’Ottocento, il ponente ligure è stato la meta privilegiata di inglesi e americani, innamorati tanto della Riviera dei Fiori quanto dell’entroterra ligure. Un fascino d’altri tempi, destinato a non tramontare mai, che parte da Ventimiglia e arriva fino a Genova offrendo scorci incredibili e tutta la bellezza dei borghi della Riviera di Ponente che compaiono uno dopo l’altro nel loro intatto fascino medievale.

Se sulla costa, Ventimiglia e Bordighera conquistano con i giardini botanici di Villa Hanbury, con le caverne rosse dei Balzi Rossi, con la chiesetta di Sant’Ampelio abbarbicata sugli scogli dove le onde s’infrangono. anche l’entroterra ligure non è da meno.

Dolceacqua, Seborga e Triora punteggiano i profili delle montagne che dominano la valle e la Riviera del Ponente Ligure. Mentre Verezzi e Finalborgo sono, quel che si dice, la ciliegina sulla torta.

Cosa vedere sulla Riviera ligure di Ponente

Se hai un programma una vacanza o una tappa di qualche giorno sulla riviera ligure di Ponente e nel suo entroterra, ci sono alcuni posti che non puoi perdere:

Dolceacqua, il borgo ligure dipinto da Monet

Dolceacqua è uno dei più affascinanti borghi liguri di Ponente.
Il borgo medievale è attraversato da un fiume solcato dal Ponte Vecchio, un ponte romanico che vale da solo una gita.

Ne era convinto anche il pittore Claude Monet, che fece di questo ponte e del Castello dei Doria – che domina la parta più antica del borgo e conteso nei secolo da Grimaldi e Savoia – i soggetti di alcuni suoi quadri. L’atmosfera che si respira tra i carruggi del borgo antico sembra sospesa nel tempo e la vista spazia oltre all’abitato di pietra e ai sontuosi portali, fino a perdersi tra ulivi e vigneti. Queste sono le colline dell’olio buono e del vino schietto e profumato: il Rossese.

Verezzi e Finale Ligure, i borghi sul mare di Ponente

Superata Imperia, restano due borghi della Riviera Ponente di grande fascino.

A dominare le ampie spiagge di Pietra Ligure ci pensa la sofisticata Verezzi, location del prestigioso Festival Teatrale. Il borgo saraceno formato da dimore di pietra rosa collegate da vecchie mulattiere, sembra incastonato nella montagna con porte e finestre che si aprono nella roccia. Impossibile non rimanere incantati davanti al panorama sul Golfo che si gode dalla piazza della Chiesa.

Poco più avanti, appare la luminosa Finale Ligure. Un gioiellino che offre uno dei più incantevoli borghi della Riviera Ponente: Finalborgo, museo a cielo aperto dove fortezze imponenti si alternano a cripte paleocristiane, eleganti palazzi rinascimentali a chiese barocche. Non a caso tra i suoi vicoli va in scena ogni estate una delle più importanti rievocazioni storiche medievali.

Triora e Seborga per scoprire l’entroterra di Ponente

Triora e Seborga sono le tappe interessanti per una gita che spezza la routine delle vacanze al mare sulla Riviera Ligure di Ponente:

  • Seborga è il Principato italiano che non c’è. Questo borgo dell’entroterra ligure si è auto-proclamato indipendente e ha un re, leggi e anche una moneta propria. Passeggiando per i carruggi del centro, una volta superate le porte d’accesso al paese, si ammirano i monumenti del borgo, dal Palazzo del Governo a quello che ospita la Zecca. Qui i souvenir sono senza dubbio originali: francobolli del Principato o le monete ufficiali.
  • Per arrivare a Triora bisogna risalire la valle alle spalle di San Remo. Dopo Taggia, splendido paesino sul pendio della collina, che merita una sosta per ammirare le mura del Cinquecento, i palazzi, i portali e i portici, la valle si restringe e la strada porta a Triora, il paese delle streghe. Nel Cinquecento questo borgo del Ponente ligure fu teatro di un lungo e drammatico processo alle streghe. Ancora oggi si possono evocare quelle atmosfere tra vicoli tortuosi, cortili nascosti, portali scolpiti in ardesia e nel museo etnografico con la sezione sulla stregoneria.